Confcooperative Ragusa si unisce alla richiesta che Confcooperative Sicilia ha trasmesso al Governo regionale sollecitando una direttiva univoca e urgente in merito alla chiusura o meno delle scuole private dell’infanzia a seguito del nuovo picco epidemico. “Una problematica – sottolinea il presidente provinciale Confcooperative, Gianni Gulino – riscontrata pure sul nostro territorio a causa della contemporanea presenza delle ordinanze n. 55 e 56 dell’assessorato regionale all’Istruzione che ha disposto la chiusura di tutte le scuole, di ogni ordine e grado, anche quelle dell’infanzia, e della successiva nota del 10 gennaio dell’assessorato regionale alla Famiglia, che ha indicato invece la possibilità della loro apertura. Tutto ciò ha generato un clima di confusione che sta creando disagio alle famiglie, agli operatori e alle stesse scuole. Tra l’altro, nel contesto di questa confusione, si è diffusa la tesi che chi non ha riaperto lo ha fatto per la presenza di criticità da risolvere in materia anticovid. Dobbiamo allora ribadire che le nostre scuole associate erano luoghi sicuri per i bambini prima della pausa natalizia e lo sono ancor di più adesso, anche a fronte di tutte le novità normative intervenute. Si attengono sistematicamente alle disposizioni di legge ed è per questo che sono apprezzate dall’utenza”. Il presidente Gulino mette, poi, in rilievo un altro aspetto a proposito delle suddette scuole dell’infanzia: “Svolgono un’azione sociale forte e tangibile nella nostra provincia. Per questo motivo la loro attività deve essere valorizzata, in quanto rappresenta un patrimonio per le nostre comunità. E’ necessario che il comparto si sviluppi armonicamente e sia sempre più al servizio della cittadinanza dentro un quadro normativo chiaro e finalizzato a favorire la sua importante attività”.