Al via lunedì, fino al 16 dicembre 2021, la nona edizione del Vittoria Peace Film Fest. «Il festival per la pace e per la vita torna nella Multisala Golden di Vittoria (Ragusa), dopo la parentesi tenuta esclusivamente in streaming sulla piattaforma di MyMovies. I film, i corti e i documentari affrontano i temi della difesa dei diritti umani e dell’ambiente». Lo rendono noto i direttori artistici Giuseppe e Luca Gambina. Il Vittoria Peace Film Fest è un progetto di G&G Cinema Teatri Arene, realizzato in collaborazione con il Cineclub d’Essai di Vittoria, grazie al sostegno del ministero della Cultura, del ministero dell’Interno – Sai (Sistema di accoglienza e integrazione), dell’Assemblea regionale siciliana e con il patrocinio della Città di Vittoria. Dal 2018 il festival è presieduto dal regista Pasquale Scimeca, mentre il cineasta Nello Correale ne è il presidente onorario.
L’evento del festival è proprio l’anteprima siciliana del documentario Il pranzo di Francesco di Scimeca, alla presenza del regista. Grazie alla collaborazione con il sindaco di Vittoria Francesco Aiello è previsto il conferimento della cittadinanza onoraria al regista. Un autore che, con il suo impegno, ha contribuito alla crescita culturale di questa manifestazione cittadina che veicola valori di giustizia e libertà.
Altre due anteprime siciliane arricchiscono la manifestazione: La macchina delle immagini di Alfredo C. del regista italo-albanese Roland Sejko e Gagarine di Fanny Liatard e Jeremy Trouilh. Il seminario stampa, ideato da Gianni Molé, previsto martedì 14 dicembre, è curato da Laura Silvia Battaglia, giornalista e documentarista spesso in prima linea sui fronti di guerra. Il suo è un impegno sulle sfide dell’informazione in questo tempo di pandemia. All’incontro dedicato ai giornalisti intervengono: Sonia Iacono, segretaria dell’Assostampa Ragusa; Roberto Ginex, segretario dell’Associazione Siciliana della Stampa. Coordina: Prospero Dente, segretario dell’Assostampa Siracusa.
Sono due gli omaggi del Vittoria Peace Film Fest: il primo è dedicato a Maria Grazia Cutuli, nel ventennale della morte, avvenuta lungo le strade dell’Afghanistan; il secondo è dedicato a Franco Battiato, attraverso la lettura di alcuni testi delle sue canzoni: un progetto di Nello Correale, realizzato da Elisa Di Dio. Il concorso di documentari e cortometraggi (selezionati dalla Filmoteca Laboratorio 451, a cura di Andrea Di Falco, in collaborazione con Chiara Pitti, Elisa Ragusa, Francesco Savarino) e di lungometraggi (selezionati dai direttori artistici) si conclude con la premiazione delle migliori opere secondo il giudizio di una giuria di esperti e di una di studenti impegnati nel Pcto (Percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento). Sono due i premi speciali assegnati dal Vittoria Peace Film Fest: il Premio Sebastiano Gesù, “Cinema per la pace”; e il Premio giornalistico Gianni Molè, “Cronisti per la pace”.
La proiezione dei cortometraggi e dei documentari in concorso è prevista oltre che nella Multisala anche in streaming, attraverso la piattaforma di MyMovies, allo scopo di allargare i confini territoriali per consentire la visione delle opere agli spettatori, su tutto il territorio nazionale. Un altro spazio è quello nuovo all’aperto della Multisala, dove ci sarà l’opportunità di incontrarsi per commentare i film, intervistare gli ospiti e vivere al meglio le atmosfere del festival. Con la sala si riaprono gli spazi per gli incontri: oltre al seminario per giornalisti, è previsto quello per i docenti, che vede scuole, club e associazioni in rete. Non solo. Sono in programma le matinée e il Pcto per gli studenti delle scuole superiori grazie alla tutor Liliana Stimolo. Il fine è conoscere l’impresa culturale del tempo libero e la produzione dei prodotti audiovisivi. La sinergia con il Sai ex Sprar/Siproimi continua anche quest’anno, grazie agli apporti e ai contributi culturali delle cooperative Foco, Iride e della Diaconia Valdese, che insieme, invitano a conoscere la realtà di rifugiati politici, minori, donne, giovani in fuga dai Paesi in guerra.
In questa edizione uno spazio speciale è dedicato allo sviluppo ecosostenibile: oltre al film sull’impegno di Greta Thunberg, sono riportate esperienze di orti e giardini urbani sociali, scolastici, diffusi e di pace. Su questa realtà sempre più viva in Italia e nel mondo, è stata realizzata una delle due mostre del festival. La seconda è un itinerario lungo la Riserva naturale orientata pino d’aleppo, istituita l’8 giugno del 1990. Questa sezione prevede anche un documentario sul verde come luogo identitario di un luogo (l’Alta Val Tramigna) e interventi sui nuovi stili di vita, anche in collegamento con gli obiettivi Onu dell’Agenda 2030. Gli interventi di due rappresentanti della Cittadella della Pace di Arezzo sono l’occasione per conoscere percorsi di gestione e risoluzione dei conflitti e di incontro tra studenti provenienti da diverse parti del mondo.