Ieri sera, al teatro Marcello Perracchio di Ragusa, Franco Berrino e Enrica Bortolazzi hanno presentato il loro ultimo libro Il mandala della vita, recentemente pubblicato da Mondadori. L’incontro, organizzato dall’Associazione librai di Ragusa, ha visto la partecipazione di un pubblico numeroso e attento. In tantissimi, infatti, seguono da tempo gli insegnamenti del dottor Berrino, epidemiologo che ha dedicato anni di studio e svariate pubblicazioni a indagare il nesso tra alimentazione, stili di vita e insorgenza delle malattie, in particolare dei tumori.
In questo libro i due autori, cofondatori dell’associazione ‘La Grande Via’, allargano lo sguardo ai diversi aspetti dell’esistenza umana che, se vissuti con consapevolezza, ci consentono di raggiungere una condizione di armonia con l’universo e di serenità e salute. Il corpo, l’amore, la gratitudine, la malattia, la morte, sono questi alcuni dei temi affrontati nel volume e condensati in ’12 leggi’, frutto di una sintesi delle esperienze e riflessioni fatte dagli autori nei loro percorsi di ricerca.
“Il mandala della vita è stato scritto durante il lockdown”, racconta Enrica Bortolazzi, giornalista e fotografa che nei suoi viaggi in lungo e in largo per il mondo ha esplorato le filosofie e sapienze dei diversi popoli. “Questo è un tempo di smarrimento, di disorientamento. Tutto quello che credevamo di sapere ha perso senso, il mondo si è ribaltato. Il libro nasce da queste considerazioni legate alla pandemia. La domanda che ci siamo fatti è come rientrare in armonia, come mettere ordine nel caos e arrivare a un punto fermo. Da qui nascono le 12 leggi. Abbiamo voluto dedicare il libro a Franco Battiato, un grande maestro.”
Come si possono dunque affrontare le difficoltà del presente mantenendosi in armonia e salute? Bisogna partire dal corpo, sostiene Franco Berrino. “Con il covid abbiamo ricevuto un sacco di indicazioni e regole, dalla mascherina all’igienizzazione delle mani, dalle distanze ai vaccini. Eppure nessuno ci ha spiegato la cosa più importante: come non ammalarci.” Secondo Berrino, un fattore importante nella prevenzione della malattia è il controllo della glicemia, che secondo numerosi studi sarebbe stato determinante nei decessi da covid19.
Più in generale, il cibo ha un ruolo centrale per mantenersi in buona salute e invecchiare senza malattie. “Mangiamo i cibi che aiutano a difendersi e non le trasformazioni industriali dei cibi”, raccomanda il medico. Anche se questo scontenta gli interessi della grande industria alimentare così come di quella farmaceutica, che secondo Berrino mirano solo ad aumentare le vendite di cibo spazzatura e dei famarci necessari a curarci dalle malattie causate da quel cibo. “Siamo sviati da enormi interessi che ci distraggono da ciò che è veramente importante nella vita”, conclude.
Non ammalarci e non far ammalare la terra sono due aspetti correlati e inscindibili. Berrino e Bortolazzi hanno avviato un progetto di agricoltura biologica e sostenibile nei terreni di un’antica tenuta dei monaci camaldolesi vicino ad Arezzo, che oggi è sede dell’associazione ‘La Grande Via’. “Come sempre hanno fatto i monaci, anche noi dobbiamo risanare la terra. La terra che non abbiamo distrutto negli ultimi sessant’anni è ancora viva. Dobbiamo trovare una produzione sensata, dobbiamo tornare a produrre il cibo senza avvelenare la terra”, afferma Berrino, che racconta come il suo sogno oggi sia quello di un ‘monastero laico’ e annuncia il progetto di una prossima apertura di una ‘Casa della Grande Via’ in provincia di Ragusa.
Cibo, movimento e spiritualità sono le tre vie indicate dagli autori del libro per una longevità in salute. “Le tre vie sono tutte fondamentali, servono tutte”, afferma Bortolazzi. “Ma di questi tempi io aggiungerei anche una quarta via: quella del cuore. Se viviamo secondo le vie, curando il nostro corpo e lo spirito e seguendo il cuore, ci accorgiamo di quanta bellezza ci sia nella vita.”
Un suggerimento, questo, che insieme ai molti altri contenuti nel libro può aiutare per lo meno ad affrontare meglio questo tempo difficile in cui ci accade di vivere.