“Ancora un primato della destra vittoriese. Elezione Presidente del Consiglio col trucco.
Ma ancora una volta l’operazione vergognosa è stata sventata.
La Presidente vera e’ Concetta Fiore”.
A leggere l’ennesimo post del neo sindaco di Vittoria, Ciccio Aiello, ci s’immagina che una sorta di spy story avvolga l’elezione a presidente del consiglio comunale.
La destra, in netta minoranza, riesce a far eleggere un suo consigliere, Alfredo Vinciguerra, peraltro il più votato in assoluto dai cittadini, alla carica di presidente del massimo consesso civico.
Aiello che fa? Come sempre usa la carta del complotto. Sa che sui social ogni teoria terrapiattista urlata ha il suo seguito e prova a confondere le ‘carte’.
Ma la vicenda è molto più semplice: la larga maggioranza a suo sostegno si è sbrindellata nella prima votazione. Non è riuscita ad arrivare in aula con un nome unico per la carica di presidente. Il primo giorno ha fatto mancare il numero legale, ma ieri si è votato. Aiello puntava su Fiore, le sue liste, però, battagliavano anche per Greco e Avola.
Risultato: la destra è riuscita a eleggere Vinciguerra.
Il pasticcio è solo della maggioranza, ma nell’aula scoppia il putiferio per una serie di cavilli legati a schede pare scritte sul retro…
Vinciguerra, che era stato ufficialmente proclamato, si è auto sospeso, in attesa che si chiarisca la questione.
Ma resta il nodo centrale, che Aiello – come chi vedendo vicina la sconfitta a Monopoli fa saltare con un pugno sul tavolo i carri armati – vuol appannare con i complotti urlati: la maggioranza alla prima votazione utile ha fatto cilecca.
Vittoria non ha bisogno di questi trucchetti, di una politica fatta di post e di guerre continue. La maggioranza si è assunta l’onere di governare una fase difficile della città: lo faccia!