Tanta gente, seppur debitamente distanziata in ossequio alle norme anti Covid, ha dato oggi pomeriggio, nella parrocchia Maria Ausiliatrice di Ragusa, a don Salvatore Ledda, il sacerdote salesiano scomparso all’età di 87 anni.
Il rito è stato presieduto dal vescovo, monsignor Giuseppe La Placa, e concelebrato da una ventina di sacerdoti.
Nell’omelia, riprendendo alcuni ricordi dei confratelli salesiani, il vescovo ha tratteggiato la figura del sacerdote, uomo mite, gentile. “Un uomo buono”, come a centinaia, in questi giorni, hanno ripetuto anche nei social.
Era a Ragusa da oltre 25 anni. Vice parroco, sempre presente nel suo ufficio o nel confessionale, ad accogliere chiunque volesse confessarsi o scambiare qualche parola.
Agli ammalati e agli anziani ha dedicato una parte importante del suo ministero sacerdotale: li andava a trovare a casa, portando loro l’eucarestia e confessandoli. Un incontro sempre impreziosito dal suo sorriso e dalle sue battute semplici. Quelle che aprono il cuore, restaurano legami, rendono meno pesanti gli affanni e gli acciacchi.
Con il suo sciarpone e la sua immancabile stufa, giubbotto pesante fin quasi in estate, don Ledda ha rappresentato l’immagine (e soprattutto l’essenza) del sacerdote amico, sempre al servizio, mai al ‘comando’, come ricorda ai sacerdoti Papa Francesco.
Al termine del rito il vescovo e i sacerdoti hanno accompagnato il feretro fino all’uscita dalla chiesa, per un’ultima benedizione e un saluto. Come diceva don Bosco, “in punto di morte si raccolgono i frutti delle opere buone”: e don Ledda ne ha raccolti tanti. Qualche ragazzo, simpaticamente, diceva: “Da oggi dirò, non buono come il pane, ma buono come don Ledda”… Lui avrebbe sorriso, ma avrebbe indubbiamente indicato il Cielo, come a dire che il più buono di tutti è Dio.
L’ispettore dei Salesiani di Sicilia, don Giovanni D’Andrea, nel suo messaggio, lo ha salutato così: “Il Signore certamente lo accoglie in Paradiso, insieme a don Bosco ed ai tanti della Famiglia Salesiana che ci precedono nell’eternità. Sicuramente lì la temperatura è mite e piacevoli, e don Ledda già sorride e gode per questo. Ciao don Ledda, arrivederci al Cielo”.