Si terrà sabato 6 novembre, a partire dalle ore 11 e fino al tramonto, la manifestazione conclusiva del progetto “Fabrik”, ideato e realizzato dalle associazioni LAP e Chora (coordinate da Francesco Lucifora e Fania Di Gabriele), selezionato tramite il bando Ministeriale denominato Piano Scuola Estate 2021 – avviso ai sensi D.M. 48/2021 prot. n. 39 del 14 maggio 2021 – “Contrasto alla povertà e all’emergenza educativa”, recepito dall’istituto Galilei-Campailla.
Nel corso dell’incontro saranno presentati i risultati dei 22 moduli previsti dal progetto e che, dall’inizio del mese di settembre, hanno coinvolto circa 180 studenti, dai 14 ai 18 anni.
L’idea progettuale è stata quella offrire agli studenti un inedito percorso extrascolastico capace di dar vita a uno sviluppo sociale e culturale nuovo, originale, che ha avuto come propria base il quartiere di Modica alta conosciuto come “Carcere” o “Piano Gesù” e, più in particolare, il complesso monumentale di Santa Maria del Gesù. Un preziosissimo bene culturale, restituito alla fruizione dopo un lungo periodo di chiusura al pubblico dovuta alla sua condizione di istituto penitenziario (fin dal1865), che è stato immaginato e usato come luogo strategico dal quale far partire tutte le attività che si sono articolate dal quartiere alla campagna, tramite la strada e il contatto con le persone, fino ad arrivare al mare, sperimentando e spronando l’espressività dei ragazzi.
“Fabrik”, come concept, nasce dalla sequenza di tre parole “Fabrica” in latino, “Fabric” in inglese, “Fabrik” in tedesco: lemmi dalla stessa radice, con significati diversi, ma interconnessi: “officina – laboratorio”, “tessuto”, “fabbrica”. E in effetti il progetto ha voluto essere tutto questo insieme. Un laboratorio nel quale sperimentare la fabbricazione di un tessuto sociale nuovo che partisse dalle istanze degli adolescenti per rispondere, in questo periodo così complicato per i rapporti interpersonali, alle esigenze di un segmento generazionale alquanto complicato.
Fabrik, che indubbiamente è servito a contrastare lo stato di inappetenza culturale in cui si trovano a volte i giovani, è stato anche un pretesto per porre al centro dell’attenzione della comunità di Modica alta l’esistenza di un luogo (soprattutto la parte dell’ex carcere) che va recuperato e restituito alla fruizione pubblica, immaginando servizi e attività che possano contrastare il degrado delle periferie. In questo non è mancato il supporto del Comune di Modica nelle figure del sindaco Ignazio Abbate e degli Assessori Maria Monisteri e Giorgio Belluardo.