L’economia iblea scende dalle “montagne russe” degli ultimi mesi e si avvia ad un periodo di normalizzazione pur con qualche probabile rimbalzo. Sembra essere questo il dato principale della congiuntura Confcommercio di ottobre. A settembre il recupero dei consumi si è concentrato principalmente sui servizi, mentre per i beni, conseguenza anche di una situazione complicata nel comparto auto, la domanda ha rallentato. L’Icc (indice congiunta Confcommercio) indica, nel confronto annuo, una variazione dello 0,6%, il dato più basso da marzo, confermando qualche difficoltà da parte delle famiglie nel restituire pieno smalto al profilo della spesa. Nel mese di ottobre questo indicatore dovrebbe registrare una crescita dello 0,1% su settembre e del 3,7% nel confronto annuo.
Secondo il presidente provinciale Confcommercio Ragusa, Gianluca Manenti, “la parte finale del 2021, seppure caratterizzata da una crescita diffusa sembra mostrare la compresenza di una molteplicità di fattori frenanti, anche in relazione allo scenario del resto della Sicilia e, più in generale d’Italia, sia per le strozzature presenti nei sistemi di approvvigionamento sia per la ripresa del processo inflazionistico, oggi non più semplicisticamente derubricato a meramente transitorio. Inoltre, i ritardi delle campagne di vaccinazione in molte aree svantaggiate del mondo rappresentano un rischio concreto di non riuscire a debellare la pandemia in modo definitivo e in tempi ragionevoli”. Manenti osserva poi che “l’accelerazione nella crescita dei prezzi non risparmia la provincia di Ragusa, passata in pochi mesi dalla deflazione a un’inflazione prossima o superiore al 3%. Stimiamo, infatti, per il mese di ottobre un incremento dei prezzi al consumo dello 0,9% su base mensile e del 3,4% su base annua. Al di là dell’importante contributo fornito dalla componente energetica, regolamentata e non, si cominciano a notare alcuni movimenti anche nei prezzi di altri beni e servizi”.