“Sconforto, rabbia, grande tristezza e senso di vuoto. Ma al tempo stesso la determinazione di ricominciare a ricostruire. Sono le sensazioni che domenica mattina mi hanno animato durante la passeggiata al Parco forestale di Calaforno, che abbiamo effettuato grazie agli amici di ‘Giarratana on the Way’, e nel corso della quale abbiamo potuto focalizzare meglio la vicenda del gravissimo incendio che l’11 agosto scorso ha letteralmente devastato quello che è stato ed è tuttora uno dei luoghi del cuore per tanti di noi”.
Lo dice la deputata regionale del M5s di Ragusa, Stefania Campo all’indomani dell’escursione che dal centro di Giarratana, è terminata proprio fino alla ex area attrezzata all’interno del Parco: “Alcuni chilometri di strada – evidenzia la parlamentare regionale – nel corso della quale abbiamo acquisito informazioni specifiche, suggerimenti da parte dei tanti cittadini e volontari, fra tutti Francesco Castellino, Santi Galofaro, Adele Di Pietrantonio, Egle Gambino della Lipu ed Eugenio Antoci del Cai e nella quale abbiamo potuto porre domande ai funzionari presenti e agli amministratori locali. Il panorama che si è affacciato ai nostri occhi è stato a dir poco spettrale. Lunghi tratti completamente brulli, migliaia di alberi di alto fusto totalmente privi di fogliame e di tronchi ancora vivi, nessun animale selvatico in giro, tutta l’impiantistica di sicurezza fuori uso, le voliere dei volatili corrose dalle fiamme e vuote, staccionate e recinzioni disarticolate dalle fiamme. Una tragedia che è rimasta impressa nell’area, nonostante i vari lavori di riordino e sistemazione di queste settimane. Aver visto coi nostri occhi le condizioni attuali di questo nostro meraviglioso angolo di paradiso ibleo non può che rendere ancora più fattivo il lavoro parlamentare che ci attende”. Ecco che allora, accanto allo sconforto e alla rabbia, non sono mancate le proposte e le possibili soluzioni. “La normativa sulla gestione e la protezione del patrimonio naturalistico, e boschivo in particolare – prosegue Campo – deve essere contestualizzata ai nuovi rischi, alla sensibilità crescente delle nuove generazioni, e deve soprattutto garantire premialità a quei territori che riescono a salvaguardare il bosco trovando le idonee soluzioni amministrative. Dall’altra parte tutti sappiamo che si è trattato di azioni dolose e criminali, operate da delinquenti che conoscono benissimo come e quando agire. Pertanto le indagini e una durissima attività di repressione vanno condotte con estrema attenzione e severità nei confronti di chi pensa di poterne trarre utile nel proprio settore lavorativo, o nel continuare l’attività del pascolo abusivo o, addirittura, verso chi alimentando tali tragedie cerca di ricattare l’attività politica di un governo e degli organi istituzionali e parlamentari stessi. C’è da modificare sensibilmente il sistema di gestione degli operai forestali, abrogando il vecchio metodo delle “giornate lavorative” per costruire un Corpo di donne e uomini impiegato tutto l’anno a difesa del territorio. L’attuale sistema degli operai chiamati solo alcuni periodi dell’anno non soltanto si è dimostrato inefficace ma, peggio, pericoloso perché è stato vittima negli anni di un meccanismo clientelare con il quale i lavoratori sono stati sistematicamente ricattati dalla politica; è inoltre necessario dare continuità alle attività del “piano forestale regionale”, chiudendo le porte al fallimentare sistema del denaro a pioggia solo nel momento in cui si presenta una emergenza; aiutare i Comuni a censire le “aree percorse dal fuoco”, in modo da rendere operativa la legge che istituisce divieti e vincoli nelle zone colpite dagli incendi, così da disincentivare quei balordi che danno fuoco con fini ben precisi. Ricostruiamo Calaforno”.