Destino condiviso per il Signum di Salina alle isole Eolie e lo Shalai di Linguaglossa alle pendici dell’Etna. Le due realtà siciliane che curano l’accoglienza e la ristorazione, entrambe Stella Michelin, sono entrate a far parte della prestigiosa associazione Le Soste, la cui presidenza è rappresentata da Claudio Sadler.
Le Soste, istituita nel 1982, ha al proprio interno, nella qualità di soci, l’eccellenza della ristorazione italiana ed anche delegati esteri.
Sia il Signum rappresentato dalla famiglia Caruso, sia lo Shalai con la famiglia Pennisi da oggi fanno parte di questa autorevole associazione.
Un risultato che il 2021 ha portato, in modo contestuale, ad entrambe le eccellenze siciliane, da sempre in primo piano nell’ambito dell’accoglienza e della cucina stellata. Da qui la scelta da parte di entrambe le proprietà, che spesso hanno collaborato insieme nell’organizzazioni di eventi, oltre ad essere legate da rapporti personali molto forti, di redigere una comunicazione congiunta per valorizzare ulteriormente la notizia di questo prestigioso e tanto atteso ingresso.
Così Luca Caruso: “Io e Martina siamo molto onorati di far parte della grande famiglia de Le Soste, un’associazione che da 38 anni riunisce i migliori ristoranti della cucina italiana e che rappresenta l’espressione dell’eccellenza dell’accoglienza del nostro Paese.”
“È questo, per noi, un ulteriore traguardo che ci permetterà di dialogare con le migliori realtà nazionali per tutelare, salvaguardare e far crescere due capisaldi del nostro patrimonio culturale: la cucina e l’accoglienza.
Quando parliamo di cucine e accoglienza, in fondo, parliamo di persone, di ospitalità, di territorio, ma anche di memorie, tradizioni e storia. In poche parole di tutto il retaggio culturale più tipico italiano.”
“Qui a Salina, esploriamo ogni giorno le nostre tradizioni e il nostro orgoglio è soprattutto nel lavorare tenendo ben stretto il nostro filo con la memoria, ma allo stesso tempo concentrandoci sull’evoluzione e sulla creazione di quelle che noi preferiamo chiamare “nuove memorie”.
Questo è il contributo che vogliamo portare a Le Soste. In fondo, stiamo portando Noi.”
Inevitabile l’emozione che ha provato la famiglia Pennisi. “Appena ricevuta la comunicazione ufficiale – ha commentato Luciano Pennisi a nome della famiglia – il primo pensiero è stato rivolto a tutta la grande Famiglia che, a vario titolo, ci rende orgogliosi di essere Shalai. Far parte de Le
Soste è un riconoscimento tangibile per il lavoro compiuto in questi anni, faticando sempre tutti insieme per offrire una ristorazione accattivante nella proposta, di identità, nel pieno rispetto del nostro territorio e delle materie prime locali e nell’accoglienza dei nostri ospiti. Loro sono i destinatari per cui ogni giorno si alza il sipario e si va in scena con quello che amiamo fare. Essere all’interno de Le Soste – ha concluso Luciano Pennisi – sarà un ulteriore stimolo a credere ancora di più in questo lavoro e a valorizzare la Sicilia per come merita! Un ringraziamento di cuore va a chi ha consentito tutto questo”.
“Questo riconoscimento – ha aggiunto Leonardo Pennisi, responsabile di sala di Shalai – è quella risposta tanto attesa per cui ci spendiamo quotidianamente da anni. Lo condividiamo con tutti i nostri ragazzi di sala e di cucina che ci hanno consentito di ottenere successi e continuare a proseguire nel progetto tracciato più di dieci anni fa. Le Soste sarà una ulteriore possibilità di esprimersi. Farne parte è un’occasione umana e professionale di altissimo valore”.
Un ingresso ottenuto anche grazie alla cucina di Shalai, guidata sin dalla sua apertura dallo chef Giovanni Santoro: “Per tanti anni – ha commentato lo chef del ristorante Stella Michelin di Linguaglossa – ho guardato i grandi chef che fanno parte de Le Soste con immensa ammirazione, quali maestri indiscussi della cucina italiana. Saper oggi di farne parte e avere la possibilità di condividere incontri e progetti con loro rappresentano quella concretezza a cui dieci anni fa si ambiva con tante aspettative, consapevoli che c’era tanto da lavorare. Oggi, grazie alla famiglia Pennisi che non ha perso mai di vista il progetto Shalai, siamo cresciuti e siamo dentro Le Soste. Queste sono le risposte che ci scaldano il cuore e ci spingono a continuare a scrivere il nostro futuro”.