L’Università ricorda Claudia. E lo zio le dedica un’affettuosa lettera

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Il 27 settembre l’Università di Enna ricorderà Claudia Cassibba, la giovane studentessa di Medicina di Comiso morta il 25 agosto scorso in un incidente stradale. Lo farà in una seduta di laurea.

E intanto lo zio, Michele Digiacomo, la ricorda con un’affettuosa lettera:

“Claudia, amoruccio mio,

Ti aspettavo, come sempre, insieme ai tuoi nonnini Raffaele e Tina di ritorno dal tuo viaggio a Napoli, non vedevi l’ora di arrivare per raccontarci della tua vacanza col tuo amato Luca e consegnarci i pensierini che avevi preso per noi … ma quella maledettissima telefonata ha distrutto tutto… Quando ti chiedevo “amore mio quanto mi vuoi bene da 1 a 10?” mi rispondevi, sempre sorridente e con un abbraccio: “11”.

Tutto ruotava intorno a te, la nostra vita era impegnata con l’obiettivo che si potessero realizzare i tuoi sogni, fin da bambina”.

Tanti i ricordi affettuosi: “Ricordo ancora quando sei nata, Claudiuccia Nostra. Eri il nostro gioiello più prezioso, la perla più rara di casa Digiacomo. Nel tempo, hai riempito i nostri cuori con il tuo modo di essere, spensierata e sempre altruista. Stavo scrivendo la mia tesi di laurea quando sei nata e pur di starti vicino studiavo e scrivevo con te accanto che dormivi tranquilla nella culla. Siamo cresciuti insieme, sei stata tutto per me. Con il passare dei mesi e degli anni sei diventata una donna delicata ma fortissima, intelligente e curiosa della vita che affrontavi con determinazione e coraggio. Di rara bellezza interiore”.

Poi la scelta del percorso di studi: “Quando hai deciso di diventare medico abbiamo accolto la notizia come una ulteriore  conferma  della tua capacità d’ amore per il prossimo e di rispetto verso gli altri… Donna bellissima e intelligente: sono certo che saresti diventata un eccellente chirurgo come già sapeva chi ti ha seguito negli studi e sul lavoro.

Oggi, con le lacrime agli occhi e il cuore gonfio di dolore acquisisco la consapevolezza che non ci saranno più i cuoricini che giornalmente mi inviavi sul cellulare ma, allo stesso tempo, sento che tu sei accanto a noi”.