“Ho letto con apprensione e costernazione i dati diffusi dall’Anmil territoriale relativi agli incidenti sul lavoro in provincia di Ragusa e su come gli stessi, fonte Inail, siano cresciuti numericamente anche durante il periodo pandemico. Da cinque a 8, facendo la differenza tra i primi sei mesi del 2020 e del 2021, i morti sul lavoro. Inaccettabile. Dobbiamo fermare questa lunga scia di sangue, questa strage silenziosa che sta toccando tutti i luoghi di lavoro. Bisogna aprire immediatamente un confronto finalizzato a negoziare una serie di provvedimenti che mettano al centro gli investimenti sui temi della salute e della sicurezza sul lavoro”. Così il segretario generale dell’Ust Cisl Ragusa Siracusa, Vera Carasi, dopo il report diffuso dall’associazione tra mutilati e invalidi del lavoro. “Non è possibile che, ancora oggi, si discuta di queste cose – aggiunge Carasi – non è possibile che oggi c’è chi muoia per vivere. Sono grandi temi su cui il sindacato, anche a livello locale, non può tirarsi indietro. Anzi, assieme agli altri sindacati, è necessario formare un fronte comune per fare in modo che la sicurezza sul lavoro non sia una vaga enunciazione ma l’assunzione di specifici impegni e, soprattutto, la concretizzazione di provvedimenti specifici sulla prevenzione, sulla formazione, sulla comunicazione, sulla crescita della cultura della sicurezza. E poi bisogna rafforzare vigilanza e controllo, è necessario assumere ispettori e medici del lavoro, investire sulla ricerca. Lo ripeto. Non è possibile che in sei mesi ci siano oltre mille infortuni sul lavoro in provincia di Ragusa e che, soprattutto, si registrino otto decessi. Che cosa raccontiamo alle famiglie di queste persone? Che il loro caro è venuto a mancare perché stava cercando un modo per tirare avanti la propria famiglia? E in che modo potremmo ritenere fondata questa giustificazione? No, non può esserci giustificazione per una situazione del genere. Chiediamo che si predisponga un patto per la sicurezza e che tutti, ma proprio tutti, possano dire la propria per cercare, anche in ambito provinciale, di fermare questa strage di innocenti”.