Turismo, nessuna disdetta in provincia di Ragusa

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Immagine di repertorio

Le persone alloggiate nelle strutture ricettive possono consumare i propri pasti al chiuso presso i ristoranti delle strutture stesse anche se non sono in possesso della certificazione verde. E’ quanto conferma il presidente provinciale Federalberghi Ragusa, Rosario Dibennardo, che rassicura gli ospiti presenti sul territorio ibleo circa la possibilità, così come accade nel resto d’Italia, di usufruire normalmente dei servizi di food and beverage presso le strutture turistico ricettive, sia per la prima colazione sia per l’accesso al ristorante e al bar. I ristoranti degli alberghi devono invece richiedere il green pass se il cliente che siede al tavolo al chiuso non soggiorna presso la struttura ricettiva. E’ stato risposto alle istanze di Federalberghi con una soluzione che consente alle famiglie di trascorrere in tranquillità le proprie vacanze. Ma è proprio sulle vacanze che ci si confronta relativamente a un altro nodo importante. Il mese di giugno aveva dato segnali non felici, ma a luglio, almeno nell’area iblea, il trend si può definire abbastanza positivo.

“A differenza di altre zone d’Italia, qui da noi – continua Dibennardo – non c’è stata la tendenza a disdire le vacanze per quanto riguarda il mese di agosto. Diciamo che nel resto del nostro Paese, almeno il 34% dei vacanzieri ha dichiarato di avere disdetto almeno una delle prenotazioni di servizi turistici fatte in precedenza. Non sappiamo che cosa accadrà nei prossimi giorni, se ci dovesse essere un ulteriore aumento dei contagi, ma al momento la situazione è questa. Dopo un giugno non al massimo, quindi, luglio si è chiuso rispettando in qualche modo le aspettative e speriamo che naturalmente agosto possa garantire molto di più. Il fatturato, comunque, non è aumentato perché i prezzi sono rimasti invariati. E’ un aspetto che merita di essere sottolineato. Tra l’altro, in questi giorni di agosto si registra la presenza di turisti stranieri nonostante le restrizioni. Una presenza che, tra l’altro, coincide con l’aumento del numero dei voli da e per l’aeroporto di Comiso. Si sta cercando di lavorare al massimo anche se per i mesi di settembre e ottobre ci sono le incognite più pesanti. In parte, potrebbe anche essere l’effetto della “variante delta”, che fa paura, oltre che le nuove regole sull’adozione del certificato verde digitale. Ma ribadisco che, sul nostro territorio, almeno per il momento, si sta lavorando abbastanza bene”.