Si è concluso oggi il progetto “Estate 2021” per alcuni bambini con disabilità, patrocinato dal comune di Pozzallo, grazie al Protocollo d’Intesa tra il CSR – A.I.A.S. Sez. di Pozzallo e alcuni docenti di scuola primaria dell’Istituto Comprensivo “Antonio Amore”.
Presenti il sindaco di Pozzallo, Roberto Ammatuna, per l’Asp Ragusa Giuseppe Morando, direttore del Dipartimento Salute, la dirigente scolastica Veronica Veneziano, e Giovanna Di Falco, direttore sanitario del CSR – A.I.A.S.
Presenti anche le insegnanti, gli operatori e terapisti del CSR che hanno collaborato alla realizzazione del progetto.
Alcuni ragazzi con disabilità, età compresa dai 6 ai 12 anni, sono stati ospitati nella postazione dell’Asp di Ragusa – “Mare senza frontiere” – lido di Pozzallo.
Un percorso formativo stimolante e produttivo svolto in un setting d’eccezione: la spiaggia accessibile e Bandiera Blu del borgo marinaro in provincia di Ragusa. Gli incontri pomeridiani in modalità outdoor per cinque giorni a settimana hanno visto l’alternarsi di giochi in acqua strutturati e laboratori didattici (Psicomotricità, ritmico/musicale, manipolativo/espressivo/creativo) basati sull’aspetto emotivo-relazionale e manipolativo-psicomotorio-ludico dell’apprendimento e adeguati alle esigenze di ogni piccolo partecipante. Questo ha permesso loro di godere dei benefici dello stare insieme ai propri coetanei, accrescendo le loro capacità sociali e la consapevolezza verso i temi del rispetto dell’ambiente, della percezione del sé nel mondo e della salute di corpo e mente.
Questa esperienza, oltre a rappresentare un’importante occasione di crescita e apprendimento che va a sommarsi a quella vissuta all’interno del contesto scolastico e altamente strutturato al quale gli studenti sono abituati, ha consentito di rispondere all’esigenza dei genitori che puntualmente si scontrano con la necessità di trovare una soluzione per la gestione dei figli durante il periodo estivo, beneficiando ove possibile della disponibilità dei nonni o di altre forme di assistenza domiciliare, come la baby-sitter.
Le stesse esigenze si palesano per i bambini con neuro-diversità, che tuttavia raramente riescono ad ottenere una risposta realmente commisurata alle proprie esigenze. Proprio da questa riflessione è nata l’idea di dar vita a questo progetto che si è rivelato essere un vero successo in termini di partecipazione e risultati ottenuti.