Peppe Cassì, sindaco di Ragusa, ha firmato a favore del referendum sull’eutanasia legale. Ne ha spiegato le motivazioni in un post su facebook:
“Ho firmato a favore del referendum sull’Eutanasia Legale. È una mia scelta del tutto personale.
Credo che nel momento in cui sia accertato, da un punto di vista medico-scientifico, che non vi è più la possibilità di tornare a una vita accettabile, ogni persona debba poter scegliere di “accelerare” il trapasso non con un intervento esterno ma con una sedazione e la contestuale interruzione di una procedura medica che prolunga l’agonia.
Nel momento in cui c’è un consenso dichiarato, lucido e palese, poter scegliere di interrompere l’accanimento e lasciare che il trapasso possa avvenire senza ulteriori mortificazioni per il paziente, mi sembra un principio di ragionevolezza.
Voglio ringraziare i volontari, spesso giovanissimi, che stanno portando avanti questo impegno; non solo per il tema in sé ma perché trovo giusto e lodevole che una comunità discuta e si confronti su argomenti etici così importanti”.
Inevitabile che qualche ‘talebano’ lo attacchi. Già qualcuno ha commentato il post così:
“Il suo messaggio pubblico contrasta il pensiero etico e politico di una fetta del suo elettorato”.
Ma c’è chi appoggia la scelta del sindaco e la pacatezza con cui ha espresso la propria opinione. Una pacatezza oltremodo necessaria trattando di temi delicati e sui quali nessuno, neppure chi si ispira a credi religiosi, può ergersi a giudice puntando il dito. Un grazie, dunque, al primo cittadino anche per la franchezza nel comunicare la sua scelta, meditata e argomentata in modo sereno e rispettoso di ogni sensibilità.