Le temperature torride di questi giorni stanno mettendo a dura prova tutti. Non solo noi umani ma anche la fauna. Proprio in questo periodo a Ragusa si sta registrando la morte di molte rondini, sia per il caldo che per la carenza di cibo, anche a seguito della disinfestazione che ha fatto sparire alcuni insetti di cui si cibano. A catena, anche le rondini appena nate rischiano di morire affamate perché nessuno le nutre e cadono dai nidi perché deboli e non riescono a volare. Una vera e propria emergenza lanciata da alcuni cittadini, soprattutto quelli più sensibili, che raccolgono per strada e sui marciapiedi questi volatili, ancora troppo piccoli per vivere e volare in modo autonomo. Punto di riferimento per questi deboli rondini è divenuto il signor Antonio Bologni, da qualcuno ormai definito il San Francesco ragusano, che ha aperto le porte del suo negozio di articoli per la pesca a tutti i cittadini che tentano di salvarle. Attualmente accudisce e nutre circa 80 esemplari di rondone. In molti hanno sollecitato a comprendere meglio questa vicenda che certamente non è di facile soluzione. Sono andato personalmente dal signor Bologni per capirne di più e non credevo ai miei occhi quando ho preso visione di tutte quelle scatole piene di uccellini messi per fortuna in salvo.
Pertanto credo che l’azione più veloce e risolutiva, al momento, sia quella di sostenere il Sig. Antonio e rivolgo il mio invito alla comunità ragusana di partecipare con delle offerte spontanee propedeutiche all’acquisto degli insetti necessari al nutrimento di questi animali, quantomeno fino alla fine dell’emergenza caldo.
Mi impegno a portare all’attenzione del Consiglio comunale questa vicenda che accade ogni anno, affinché ci si possa strutturare per gli anni futuri magari cercando di prevedere dei punti in cui sia possibile lasciare del mangime per le rondini più grandi che dunque potranno anche avere le forze per volare e sfamare i propri piccoli. Intanto l’invito è quello di recarsi dal sig. Bologni nel suo negozio di via Ingegner Migliorisi, 41”.