Concussione, falso ideologico e truffa aggravata ai danni del Sistema sanitario nazionale da ottobre 2018 a tutto il 2020. Sono questi i reati contestati a un dirigente medico psichiatra, dipendente dell’Asp di Ragusa, posto ai domiciliari a seguito di indagine del NAS, coordinato dalla Procura ragusana.
Secondo gli inquirenti l’uomo, a cui sono stati anche sequestrati 32mila euro, avrebbe indebitamente costretto un paziente a recarsi presso il proprio studio privato, a pagamento, per essere sottoposto a visita, anzichè riceverlo ambulatorialmente presso la struttura pubblica; avrebbe inoltre consegnato numerose certificazioni medico legali su documentazione intestata Asp di Ragusa e materialmente redatte presso la struttura pubblica, ad altrettanti pazienti che aveva precedentemente visitato presso il proprio studio privato.
Inoltre, dagli esiti dell’indagine denominata “Freud”, il professionista è accusato di aver tratto in inganno l’Asp di Ragusa «con artifizi e raggiri consistiti nel sottacere di svolgere attività libero professionale privata, la quale, sulla base della scelta di espletare “lavoro esclusivo” gli erogava il trattamento economico aggiuntivo previsto».