L’idea era stata lanciata da Mario Draghi già prima del suo insediamento: scuole aperte più a lungo.
Ma c’ha pensato il suo ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, a fargli cambiare idea.
In tutta Italia le scuole chiuderanno entro il 15 giugno (sulla base della data già fissata dalle singole regioni).
Il governo, però, sta studiando un modo per recuperare due anni scolastici in cui la socialità è stata spesso pressoché azzerata.
Nell’intenzione del ministro c’è quella di tenere aperte le scuole fino alla fine luglio e probabilmente anche i primi giorni di agosto ma non per le lezioni ordinarie ma per laboratori di “socializzazione”, visti lunghi periodi di lezioni a distanza. E soprattutto nella prospettiva di un avvio regolare del prossimo anno scolastico (2021/2022): dopo i due anni consecutivi in cui gli studenti, dai più piccoli ai più grandi, sono stati costretti a distanze e dad.
La frequenza non sarà obbligatoria e le scuole dovranno organizzare gruppi di lavoro che non tengano conto della classe frequentata. Nel progetto del governo c’è quello di inserire attività sportive, laboratori teatrali o di spettacolo ma anche visite in città e gite.