da lunedì buona parte dell’Italia resterà chiusa: zona rossa o arancione. Per alcune regioni è già certo, per altre il governo sta decidendo in queste ore.
La motivazione è ormai chiara: la curva epidemiologica è in continua risalita. E il governo si prepara alla serrata sulla base dell’indice Rt.
L’allarme di Giovanni Rezza, direttore della Prevenzione del ministero della Salute è chiaro: “I casi stanno aumentando, noi già la settimana scorsa abbiamo puntato l’indice sull’Rt che stava aumentando e di fatto, in diverse Regioni, vediamo la circolazione delle varianti, soprattutto inglese e brasiliana, che circolano rapidamente. Questo fa sì che il numero di casi incrementi. Bisogna adottare misure restrittive per arginare la diffusione delle varianti e fare un invito ai cittadini a mantenere comportamenti estremamente prudenti”.
Queste le ipotesi, che saranno confermate nella giornata di oggi:
Rischio zona rossa per la Lombardia, il Piemonte, il Veneto, le Marche, il Trentino Alto Adige, l’Emilia-Romagna e il Friuli-Venezia Giulia.
Lazio e Calabria potrebbero passare dal giallo al rosso.
La Sicilia resterà zona gialla.