Riceviamo e pubblichiamo la nota di Agedo Ragusa a firma di Anna Battaglia:
“Il 19 febbraio scorso sulla pagina Facebook del Comune di Ragusa è stata pubblicata la notizia dell’inaugurazione delle prime due Panchine Rainbow nel territorio provinciale. Il post è stato commentato, tra gli altri, da un utente che ha riferito un grave episodio di omofobia e discriminazione avvenuto in un istituto scolastico della città. Il post ha avuto moltissime condivisioni e ha raggiunto anche numerose testate nazionali. Da quel momento A.GE.D.O. Ragusa – che ha partecipato all’inaugurazione delle Panchine Rainbow insieme ad altre associazioni – sta ricevendo continue e pressanti richieste dalla Stampa in merito all’episodio denunciato, soprattutto per “conoscere i nomi” delle persone coinvolte. A.GE.D.O. Ragusa condanna fermamente quanto viene descritto nel post. La nostra associazione da oltre venticinque anni lotta contro ogni forma di discriminazione delle persone LGBTQ+ e promuove percorsi di formazione, di studio e di confronto sui temi dell’orientamento sessuale e dell’identità di genere con genitori, ragazze e ragazzi, famiglie. Lo spirito e gli intenti di A.GE.D.O. sono di condivisione, ascolto e partecipazione. Abbiamo appreso dei fatti accaduti dal post e certo potremmo risalire ai nomi delle persone coinvolte, soprattutto in una piccola città come Ragusa. Tuttavia, riteniamo che non sia importante far circolare dei nomi su fatti che, comunque, andrebbero verificati, non sia utile sottoporre una minore a uno stress mediatico, emotivo e psicologico che difficilmente potrebbe sostenere, non sia educativo proporre un eventuale allontanamento dalla scuola di docenti e dirigenti scolastici coinvolti. Quello che è stato raccontato nel post dimostra quanto sia ancora necessario promuovere percorsi educativi, e formativi, confronti e incontri nelle scuole di ogni ordine e grado con le allieve e gli allievi, i genitori, i docenti e il personale scolastico sulle tematiche LGBTQ+. A.GE.D.O. rispetterà la privacy e le decisioni dell’utente che ha pubblicato il post e della sua famiglia, stigmatizza quello che è avvenuto e, al contempo, invita caldamente l’Ufficio Scolastico Provinciale di Ragusa, i dirigenti scolastici dei singoli istituti, i consigli di classe a valutare e ad attivare percorsi che possano fornire strumenti di informazione e conoscenza su orientamento sessuale, omoaffettività, identità di genere. A.GE.D.O. offre le proprie competenze, le proprie professionalità e la propria rete di contatti con altre associazioni del territorio. Ci auguriamo che gli ambiti istituzionali, scolastici ed educativi possano offrire apertura, ascolto e il vivo desiderio di fornire alle ragazze e ai ragazzi, alle loro famiglie e ai docenti strumenti e argomenti non inquinati da pregiudizi, stereotipi, false convinzioni”.