Corso di tatuaggi e piercing organizzato dall’Asp

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Immagine di repertorio tratta dal web

Il Servizio Igiene Ambienti di Vita – Dipartimento di Prevenzione – avvia, a seguito del successo delle precedenti edizioni e della    grande richiesta, l’ottava edizione del corso obbligatorio per operatori di tatuaggio e piercing.    

Il corso prenderà il via il 26 marzo 2021, in modalità on line, data l’emergenza pandemica.

Gli interessati, di età superiore ai 18 anni, in possesso di diploma o di almeno 10 anni di scolarizzazione (da intendersi come ammissione alla terza classe superiore) e/o di attestato di estetista, questi ultimi beneficiano del credito del 1° modulo, potranno presentare domanda di iscrizione al corso effettuando il seguente percorso on line:

Sito web http://www.asp.rg.it/  cliccare su UOS FORMAZIONE (in basso su homepage a destra). Cliccare su sito formazione, su offerta formativa (in alto a sinistra), su edizioni attive, cliccare su dell’edizione del corso dal titolo “Corso Obbligatorio di Formazione per operatori di Tatuaggio e Piercing”. Infine, cliccare su “sono un soggetto esterno”. Compilare la scheda anagrafica con indirizzo di posta elettronica e numero cellulare; su “figura professionale”, digitare tatuatore e cliccare “invia”.

Il corso è rivolto ad operatori con attività già avviate o che si accingono ad avviarla, consentendo di conseguire l’idoneità soggettiva, presupposto, assieme ai requisiti igienico sanitari dei locali, per l’esercizio della stessa attività.

Con questa tipologia di corsi si cerca di far interiorizzare ai professionisti del tatuaggio e piercing la corretta valutazione del rischio. Inoltre, effettuare un tatuaggio su una parte di pelle non perfettamente sana e integra, con verruche, o con particolari neoformazioni può non solo creare seri problemi di salute e di estetica, ma “rovinare” anche la reputazione con tanta fatica conquistata, con conseguente nocumento economico.

Il programma delle attività è articolato su 90 ore didattiche, secondo i moduli e contenuti previsti dalle linee guida indicate nel D.A. Sanità della Regione Sicilia del 31 luglio 2003. La parte didattica approfondirà la conoscenza dell’anatomia delle mucose e della pelle, delle lesioni elementari primarie e secondarie – chiazze-macule-pustule-vescicole-bolle-noduli-croste-squame-verrucosità, ecc. -; dei principali agenti infettanti e loro modalità di trasmissione: virus-batteri-miceti o funghi- protozoi-elminti o vermi, ecc. Saranno disaminati argomenti quali infezione; contaminazione; disinfezione; sterilizzazione ecc.

Parte rilevante del programma punterà sulla conoscenza delle modalità di trasmissione di malattie quali: Epatiti virali (epatite A, B, C ed altre forme di epatite virale); TBC, lebbra, LUE, AIDS (HIV) nonché sulla profilassi e vaccinazioni.

Si studierà la legislazione e si forniranno gli strumenti conoscitivi per affrontare al meglio le operazioni di primo soccorso rispetto a situazioni, non del tutto remote, che potrebbero accadere anche durante la pratica di tatuaggio (shock anafilattico).

Infine, saranno trattati argomenti di psicologia per fornire le conoscenze di base sulle motivazioni che sottendono alla richiesta di farsi tatuare e per informare adeguatamente il cliente sui rischi connessi alla manipolazione estetica del proprio corpo.

È prevista un’intera giornata, in presenza, tutta dedicata alla pratica di tatuaggio, a cura di un tatuatore professionista. I discenti dovranno essere consapevoli della grande responsabilità che hanno quando approcciano un cliente, perché non devono accettare passivamente qualsiasi richiesta venga loro formulata ma devono valutare la motivazione psicologica ed emotiva che sottende ad una data richiesta. Tutto per tutelare la salute del cliente trattato, dei futuri clienti e, anche, a tutela della salute dell’operatore.

Il rischio di contagio di eventuali malattie si previene grazie all’uso di materiali monouso e attrezzature correttamente sterilizzate. Il tatuaggio realizzato in una zona non sana risulterà opaco, brutto esteticamente, dai contorni sfocati, tale insomma da danneggiare esteticamente il cliente ma anche l’immagine professionale del tatuatore.