Un lungo iter durato dieci anni. Ora arriva l’ok dell’Ars: approvato il disegno di legge che istituisce il Comune di Misiliscemi, che raggruppa otto frazioni che si staccano dalla città di Trapani.
Si tratta del 391° Comune della Sicilia. Il via libera è arrivato col voto segreto dell’aula: 21 favorevoli e 13 contrari.
Il nuovo Comune sarà retto da un commissario straordinario che rimarrà in carica fino all’elezione di sindaco e Consiglio. La sede legale provvisoria, nelle more dell’approvazione dello statuto, sarà nel Comune di Trapani.
Nel nuovo comune, con poco più di 8.500 abitanti, ricadono l’aeroporto di Birgi, l’ospedale, l’Università.
Gli abitanti si chiameranno misilimesi.
Il toponimo “Masil ” – si legge nel sito dell’associazione che sostenuto la nascita del nuovo comune – ricorda la fitta serie di “Manzil” di cui la Sicilia era punteggiata. I “Manzil” erano “luoghi di sosta dove si scende da cavallo”, probabilmente casali abitati da poche famiglie. Sul versante sud-ovest del territorio degli odierni comuni di Trapani e Paceco, si estendevano ben otto territori, di cui tre autentici “Manzil”: Misiligiafari, Misilcharari (Fontanasalsa) e Misiliscemi, mentre altri posti di rilevanza storica sono Kinisia (“chiesa”, che comprende anche il toponimo tardo di Rilievo), Ballotta (“quercia”), Marausa (“pascolo povero), Nubia (“terra d’oro”) e Xitta (“luogo sabbioso o paludoso”).