Domani è la giornata contro la violenza sulle donne

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 Nel 1999 le Nazioni Unite proclamavano il 25 Novembre di ogni anno, la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne.

Ma ancora tanto bisogna fare. Un aiuto però c’è, come ricorda l’Asp, chiamando il numero 1522.

“Purtroppo – scrive il Sinalp Sicilia che promuove il programma per l’integrazione e la dignità delle donne nel lavoro – quell’anno ad oggi, pur avendo fatto tanto verso l’eliminazione di questa violenza vigliacca ed anacronistica, ancora oggi esiste questa condizione tragica che fa regredire l’intera nostra società, che si fregia del titolo di democrazia, allo stato di comunità tribale e maschilista.

Le donne continuano a subire violenza tra le mura domestiche ma anche nel posto di lavoro e  la nostra società, essendo ancora una società per molti aspetti “maschilista”, ha difficoltà a far rispettare, l’ormai acquisito ed indiscusso, diritto all’eguaglianza della donna in tutti i contesti sociali, lavorativi e familiari che la compongono.

Il mondo del lavoro fino ad oggi ha faticato ad accettare il semplice concetto di uguaglianza sociale e giuridica tra i due sessi.

Basti pensare alla barbara condizione, essenziale per l’assunzione, che le donne alle volte debbono subire per ottenere un posto di lavoro, come il divieto di essere in gravidanza.

Questa vergognosa imposizione continua ad essere presente nel mondo del lavoro anche a causa di una politica di sostegno della maternità quasi totalmente assente, ma sempre più necessaria per permettere alle donne parità di accesso e  di opportunità nel lavoro.

Ricordiamoci sempre che il lavoro rimane la prima e più importante forma di emancipazione per le donne e togliere loro il lavoro o renderne difficile l’accesso, significherebbe far retrocedere l’intera società nel medioevo, annullando secoli di battaglie, martiri e tragedie.

Per difendere il diritto alla parità delle donne nella nostra società, il SINALP promuove  un importante programma di vera integrazione attraverso corsi, convegni, dibattiti e formazione continua, anche in collaborazione con altri enti ed organizzazioni di volontariato, per trasformare l’ambiente di lavoro in un luogo sicuro e rispettoso della dignità non solo delle donne ma di tutte le persone che in esso operano”.

Anche l’associazione Donne A Sud ha dichiarato il proprio orrore nei confronti della violenza sulle donne:
“Violenza non è solo un pugno in pieno viso, non è solo un calcio alle costole.
Violenza è tutte le volte che posti una foto e qualcuno ti dà della poco di buono.
Violenza è una donna insultata perché “osa” fare le stesse cose di un uomo, perché non sa stare “al proprio posto”.
Violenza è quel rientro a casa a tarda ora col fiato in gola per quella macchina che ti segue.
Violenza è lui che non ti permette di cercarti un lavoro, e ti lascia 50 euro sul comodino con la raccomandazione di non finirli in un giorno.
Violenza è un video intimo dato in pasto ai social.
Violenza è l’insistenza, l’incapacità di accettare un no.
Violenza è quella gonna che non ti vuole vedere addosso, quel rossetto che ti chiede di buttare, quella cosa che ti impone di non fare…oppure si, falla pure! Che tanto sei un’incapace. Fallirai!
Violenza è l’acido che ti sfigura, il coltello che ti sventra, il proiettile che ti uccide, il braccio che ti spinge giù per le scale, la sigaretta spenta sulla pelle, le mani strette attorno al collo.
La violenza ha mille volti, e tutti uccidono.
Ribellati, denuncia, rialzati.
Scegli la libertà, scegli la vita!
#25novembre”

 

Domani 25 novembre anche il Palazzo del Governo si illuminerà di rosso per celebrare la “Giornata mondiale contro la violenza sulle donne” e nell’occasione il Prefetto Filippina Cocuzza, per far si che non sia solo una mera celebrazione retorica “ma una testimonianza forte ed autorevole”,  nella consapevolezza che le convivenze forzate connesse all’attuale situazione emergenziale costituiscono purtroppo un serio, potenziale, pericolo  che può acuirsi in quelle situazioni caratterizzate da relazioni già difficili, effettuerà  un momento di riflessione sul tema.

E intanto in programma giovedì 26 novembre, dalle 15 alle 16,30, il secondo webinar su “Le violenze di genere: comprendere per una proposta pastorale”, organizzato dall’Ufficio nazionale per la Pastorale della salute della Conferenza episcopale italiana e promosso, a livello locale, dall’Ufficio diocesano di Ragusa per la Pastorale della salute. Le lezioni saranno fruibili online, tramite computer con connessione ad internet. La partecipazione ai corsi è gratuita ma è necessario iscriversi online. Per informazioni, è possibile contattare la segreteria dell’Ufficio allo 06.66398.477 oppure inviare una mail a [email protected]. “Dopo il primo appuntamento in cui si è parlato delle violenze sulla donna – afferma il direttore dell’ufficio diocesano di Ragusa, il sacerdote Giorgio Occhipinti – giovedì sarà affrontato il tema concernente le violenze sull’uomo. Il corso proseguirà il 28 gennaio del prossimo anno soffermandosi sulle violenze sui bambini, il 25 febbraio sulle violenze sugli anziani e, ancora, il 25 marzo focus sulle violenze nell’ambiente di lavoro e il 24 aprile sulle violenze su se stessi”. L’appuntamento di giovedì 26 novembre vedrà come relatori la dottoressa Emanuela Vinai, coordinatrice del Servizio nazionale per la tutela dei minori della Cei, la dottoressa Concetta Vaccaro, responsabile area salute e welfare della Fondazione Censis di Roma e la dottoressa Serena Delfino, psicologa. “Un appuntamento, quello di giovedì – dice ancora il direttore don Occhipinti – che assume ancora più significato in considerazione del fatto che si tiene proprio a poca distanza dalla celebrazione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne. Un argomento su cui non si finirà mai di sensibilizzare abbastanza la collettività”.