Otto sacerdoti sono positivi al Covid-19 e altri quattro, che presentano qualche sintomo, si trovano in isolamento fiduciario in attesa dei risultati dei tamponi. In via precauzionale, per consentire la sanificazione dei locali parrocchiali, quattro chiese sono state per il momento chiuse. Si tratta di San Pio X e Nunziata di Ragusa, Sacro Cuore e Santa Maria delle Grazie di Comiso.
Il vescovo, monsignor Carmelo Cuttitta, che sta seguendo con comprensibile preoccupazione l’evolversi della situazione, ha scritto nel pomeriggio una lettera a tutti i sacerdoti, manifestando «vicinanza in questo momento così difficile e impegnativo» e raccomandando di ricordare nella preghiera «tutti i confratelli che si trovano in una condizione di positività al Covid-19» e, soprattutto, «coloro che attualmente sono ricoverati in terapia intensiva».
Monsignor Cuttitta chiede ai sacerdoti di «affrontare questa situazione contingente con determinazione e responsabilità», considerata l’attuale curva del contagio nel territorio della Diocesi e della Provincia di Ragusa. Nell’ottica della «consapevole prudenza», sollecitata anche dalla Cei, per lo svolgimento delle attività pastorali e di catechesi, il vescovo non esclude anche di poter ricorrere a «scelte più restrittive rispetto alle norme vigenti». A questo proposito, esorta tutti, almeno sino alla fine di novembre, a effettuare in modalità online la catechesi e le attività pastorali; a sospendere le visite a casa di anziani e malati, considerata «la loro grande fragilità», anche da parte dei ministri straordinari della comunione eucaristica , a meno che non si tratti di amministrazione l’Unzione degli infermi; a sospendere del tutto l’attività di culto della parrocchia, concordandola con l’Ordinario diocesano, «nel caso in cui la situazione dovesse renderlo necessario».
«Queste indicazioni – aggiunge monsignor Cuttitta – vengono affidate al vostro prudente discernimento e alla vostra sensibilità di pastori che conoscete in modo peculiare e approfondito le singole realtà in cui operate».