“Evitare l’utilizzo dei bus navetta per i cimiteri di Ragusa l’1 e il 2 novembre era una necessità, considerato il particolare momento che stiamo vivendo. I cimiteri si sarebbero potuti raggiungere a piedi. Dispiace che l’amministrazione comunale non abbia ascoltato il mio consiglio”. E’ il consigliere comunale di Ragusa Prossima, Gianni Iurato, a sottolinearlo chiarendo, altresì, che “aspetto ancora dal 22 luglio scorso la risposta alla mia interrogazione su come avrebbero organizzato il centro Covid del Maria Paternò Arezzo e su come avrebbero utilizzato gli specifici fondi della Regione elargiti per l’organizzazione della struttura in questione in termini di attrezzature e di nuovo personale sanitario. In occasione del contagio dei sanitari in servizio al centro Covid del Paternò Arezzo, a fine agosto, chiesi ufficialmente al sindaco, in Consiglio comunale, di incontrare insieme con i capigruppo consiliari il manager Aliquò per farci spiegare come stava organizzando il centro Covid in questione. Incontro che ancora aspettiamo”. Iurato, poi, fa un appunto di carattere politico. “Ho fatto il consigliere comunale anche in passato, per tre legislature con altri sindaci – spiega – ma posso affermare, senza tema di smentita, che con questa Amministrazione è deprimente ricoprire il ruolo di consigliere comunale di minoranza, quale io sono, e probabilmente anche quello di maggioranza. Con questa Amministrazione, purtroppo, non paga essere propositivi e costruttivi. Eppure, dicono di apprezzare il ruolo del gruppo consiliare di Ragusa Prossima. In ogni caso, non mi pento del mio atteggiamento propositivo tenuto fino ad oggi. La mia linea politica sarà sempre coerente. Non capisco come nessuno si renda conto di cosa stia accadendo e di cosa possa ancora accadere in città. Da una parte si vieta la sosta e l’assembramento e la sosta delle persone in piazza San Giovanni e in piazza Poste mentre poi si usano i bus turistici, che non sono certo delle navi da crociera, per trasportare masse di popolazione per due giorni verso i cimiteri. Anche se saranno parzialmente pieni, al cinquanta per cento dei posti disponibili, sia all’andata che al ritorno, non sarà rischioso tutto questo? E’ un interrogativo che merita risposta. E al più presto”.
La levata di scudi contro la decisione di Cassì, tuttavia, è abbastanza unanime. Tantissime le critiche piovute sui social. Ma Cassì, che pure fa della comunicazione social buona parte della sua azione amministrativa, tira diritto.