Il complottista più insidioso, quello del ‘chiedo per un amico’, da giorni è alla carica con congetture di ogni tipo. Una su tutte: “Ma tutti quelli guariti non li contano????” (la sequenza di punti interrogativi è tipica del leone da tastiera plurilaureato in ogni disciplina).
Proviamo a fare chiarezza, coi numeri ufficiali (per i complottisti del “non celo dicono” non abbiamo speranze): a oggi, alle 14,50 di lunedì 26 ottobre, gli ATTUALI contagiati sono 655. Così ripartiti: 623 (al netto della querelle tra sono malati non sono malati, sono potenzialmente CONTAGIOSI), 28 ricoverati (23 in reparto, 5 in Terapia Intensiva), 4 sono nella foresteria dell’Ompa. E perché???? (ibidem). Non sono in un resort: vi sono, per esempio, anziani ospiti in case di riposo che non hanno bisogno di cure, ma sono ancora positivi e quindi non possono tornare nella struttura che li accoglie, perché rischiano di contagiare altre persone.
Come si può ben vedere, il numero degli ATTUALI contagiati non si discosta molto da quello diffuso fino a ieri, si parlava di circa 700 contagi. Il motivo è abbastanza semplice: non ci si negativizza in poche ore. E quindi, al momento, il numero dei positivi resta sempre alto. Senza contare che il numero dei nuovi tamponi positivi è di gran lunga superiore a quello dei negativizzati.
Chi provasse con la calcolatrice a fare popolazione diviso contagiati… così da tentare a ‘fare il genio’: “ma parliamo di zero virgola”… si stoppi… la questione che preoccupa sono i quasi 30 ricoverati, con i posti che iniziano a scarseggiare. Anzi, all’Ompa – struttura di riferimento per il Covid – a oggi non c’è più posto in reparto, e anche la Terapia Intensiva è satura. Ci sono pazienti in attesa di ricovero in altri ospedali della provincia.
Insomma, se sale troppo il numero dei contagiati, anche se la percentuale di chi finisce in ospedale è bassa, la situazione rischia di diventare ingestibile.
Due conclusioni: il sistema sanitario, saccheggiato per anni, mostra che ‘il re è nudo’. E dovremo pensarci quando andiamo a votare!
L’altra: mettiamo la mascherina e manteniamo la distanza. E, per quel che possiamo, sfruttiamo il periodo dalle 5 del mattino alle 18 per un cornetto, un pranzo o un buon gelato, perché insieme ai pazienti più debilitati non muoiano anche tante attività ristorative. Ché il vaccino arriverà, mentre per le risposte economiche dobbiamo spesso accontentarci solo di annunci a effetto.