Coprifuoco alle 22, smart working e più controlli: il governo lavora a una ‘stretta’

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Il nuovo decreto del presidente del consiglio già domani o lunedì dovrebbe vedere la luce. Un’ulteriore ‘stretta’, legata  all’impennata di casi.

Il vertice a Palazzo Chigi tra i capi delegazione e il premier Giuseppe Conte sulla manovra e le misure da mettere in campo in un nuovo Dpcm anti-Covid si è concluso nella notte.

Tra le ipotesi per il nuovo Dpcm c’è il “coprifuoco”, a partire dalle 22 o dalle 23, durante la settimana. E, nei weekend, misure ancora più stringenti, ma senza arrivare a un lockdown.

Il confronto resta sempre aperto, mentre il premier chiede una strategia comune Ue per evitare “distruzione per tutti” e annuncia “molto presto” 200 o 300 milioni di vaccini.

Come detto, sul tavolo ci sono varie ipotesi: coprifuoco voluto dai sostenitori della “linea dura” Speranza e Franceschini (ma che secondo il premier sarebbe l’ennesimo colpo all’economia, quindi da evitare) oppure restrizioni ancora più nette sugli orari di bar, ristoranti e locali?

La chiusura ipotizzata sarebbe alle 22, così da evitare il “rischio movida”. Altra ipotesi sul tavolo, quella di rendere lo smart working obbligatorio per il 70% nella pubblica amministrazione in modo tale da impattare meno sui trasporti.

Tema molto discusso quello della scuola, si ipotizzano varie soluzioni, ma la linea è quella di escludere la chiusura totale.