“Apprendo da notizie di stampa che una delle navi quarantena, la Snav Adriatico, che dovrebbe contribuire a svuotare l’hotspot e la Casa della fratellanza di Lampedusa, sarebbe destinata a Pozzallo. Sono stato, quindi, facile profeta nel predire che uno degli effetti dell’incontro fra il premier Conte ed il Presidente Musumeci sarebbe stato quello di spostare, da una parte all’altra della Sicilia, i migranti presenti nel territorio dell’isola. Il risultato della tanto attesa riunione romana, a causa della vaghezza delle richieste del Governatore della Sicilia e delle risposte limitate e parziali del Presidente Conte, è stata quella dell’ennesima occasione mancata. Invece di inserire al primo punto dell’agenda politica del governo il tema dell’immigrazione, così come avevo precedentemente proposto, magari recandosi direttamente nei luoghi coinvolti per interloquire con i sindaci che stanno in prima linea, si è preferito agire con molta approssimazione. A questo punto chiederemo intanto di conoscere, in merito alla presenza della nave quarantena a Pozzallo, la relazione tecnica redatta dalla Capitaneria di Porto sulla possibilità di attracco nella struttura portuale. Pur non essendo un tecnico, spinto dal semplice buon senso, mi chiedo come una nave della tipologia della Snav Adriatico, che necessita di un molo a martello per attraccare, possa utilizzare il porto di Pozzallo in piena sicurezza e senza ostacolare le operazioni delle altre navi in banchina.
La preoccupazione delle imprese e dei lavoratori portuali è quella che si possa intralciare la normale attività commerciale con evidenti danni economici alla Città. Ma non sono soltanto gli aspetti tecnici a preoccuparmi, anche sotto l’aspetto della gestione dell’accoglienza, dalla quale è stato di fatto escluso il controllo del Comune di Pozzallo, vanno cambiate molte cose. Basti pensare che, al momento, la figura di colui che dovrebbe verificare il buon andamento dell’hotspot, il Direttore, è espressa dalla stessa cooperativa affidataria del servizio e non come prima che veniva nominata dal Sindaco, insomma una commistione fra controllore e controllato. Ma non basta il Responsabile Sanitario del centro mentre nel passato era un medico pubblico dell’azienda sanitaria, ora invece è nominato dall’Ente Gestore. Infine, la città di Pozzallo, con migliaia e migliaia di marittimi, aveva espresso con forza, per voce unanime di tutte le forze politiche, la necessità di avere almeno due medici di Sanità Marittima ottenendo una risposta parziale. Pozzallo è conosciuta nel mondo intero come luogo di accoglienza, ma proseguendo su questa strada la pazienza dei miei concittadini potrebbe esaurirsi”.