La Compagnia Piccolo Teatro di Modica – con una nota di Piero Pitino – ricorda così padre Giuseppe Scivoletto:
“Di che cosa vi nutrite? Questa era di norma la sua prima domanda e preoccupazione, quando ci incontrava. Il nutrimento dell’anima che per lui equivale a Parola di Dio, letta e meditata con serietà e scrupolo, e all’ Eucaristia. Grazie a lei, Padre Scivoletto, abbiamo imparato a cercare negli anni un buon nutrimento. Grazie da parte di noi, gruppo di giovani di San Paolo, perché lei ci ha accompagnato negli anni della formazione insegnandoci il valore della ricerca, del dubbio, della profondità e della serietà. Grazie, perché dal nocciolo di quel gruppo è nato il Piccolo Teatro, che esisteva già prima della sua fondazione formale perché lei ha riversato a piene mani la sua esperienza salesiana su noi parrocchiani e ogni occasione era buona per mettersi a lavorare sulle semplici tavole del palcoscenico che erano dentro la chiesa di San Paolo al Carmine. Tavole pronte per essere calpestate da bambini, giovani, gruppi famiglie. Grazie perché anche quelle esperienze, che hanno segnato la nostra infanzia e adolescenza, sono state il seme che, curato, è germogliato nel Piccolo Teatro, il quale cerca di mantenere nel suo DNA ciò che in parrocchia abbiamo imparato ovvero l’arte come strumento e non fine a sé stessa e come un talento da mettere a disposizione della comunità. Grazie per aver voluto dare una casa al Piccolo Teatro a san Paolo prima e a Sant ‘Agostino dopo. Senza farsi troppe domande ma fidandosi di noi. Grazie per averci spronato a leggere, cercare, andare oltre il già raggiunto, sperimentare nuovi testi come quello su San Paolo, nato su suo suggerimento e sotto la sua direzione biblica. Lei riconosceva al teatro, oltre al valore aggregante, quello di essere un veicolo di idee, principi e anche di poter evangelizzare. Grazie per averci anche criticato qualche volta. Mostrando apertamente il suo dissenso, chiaro e diretto. Anche questa una preziosa lezione da rammentare. Grazie per averci sostenuto fino alla fine anche da spettatore o regalandoci libri con copioni e fino a pochi mesi fa chiedendoci sempre: Di che cosa vi nutrite? Grazie per aver creduto fino alla fine nella bontà del nostro operato, piccolo e umile. Se il Piccolo Teatro ha un padre questo è certamente lei, Padre Scivoletto”.