Stanotte è stata condotta una mirata operazione congiunta tra guardia costiera e la sezione operativa navale della guardia di finanza di Pozzallo per contrastare il fenomeno della pesca illegale attuata in particolar modo da diportisti. I militari della capitaneria di porto di Pozzallo e del dipendente ufficio locale marittimo di Scoglitti, insieme ad una pattuglia di militari della sezione navale della guardia di finanza di Pozzallo, hanno espletato una prolungata e paziente attività di appostamento che ha permesso di intercettare e cogliere sul fatto, al momento dello sbarco, presso l’approdo di Scoglitti, un diportista che aveva appena catturato 15 esemplari di pesce spada. Il cittadino di anni 51, residente a Vittoria e già noto alle forze dell’ordine, è stato letteralmente “sorpreso” dall’arrivo di due militari in borghese che giungevano presso il molo centrale del porto di Scoglitti proprio nel momento del suo arrivo all’ormeggio. Individuati a bordo dell’unità, le attrezzature necessarie alla cattura del pesce spada (specie particolarmente interessata da provvedimenti normativi comunitari, finalizzati soprattutto alla preservazione dello stock). Accatastati a poppa dell’imbarcazione, infatti, ne venivano rinvenuti 15 esemplari (alcuni dei quali anche di taglia inferiore alla taglia minima consentita per la cattura). A seguito degli accertamenti documentali, da cui emergeva la totale assenza di autorizzazione per la pesca non professionale/sportiva del pesce spada, è stato redatto un processo verbale di illecito amministrativo ed il relativo verbale di sequestro amministrativo, previsto come pena accessoria. Ai danni del diportista, resosi colpevole dell’inosservanza della raccomandazione iccat 11-03 “pesca sportiva e/o ricreativa del pesce spada nel mediterraneo”, punita ai sensi del d.lgs. 4/2012, è stata elevata una sanzione amministrativa di € 1333,00 oltre al sequestro dell’intero pescato (che andrà distrutto, non potendo essere dichiarato idoneo al consumo umano e, di conseguenza, non essendo possibile la devoluzione in beneficienza), nonché degli attrezzi da pesca (un palangaro derivante con oltre 250 ami, con pesi di profondità e boe di segnalamento). Quella portata a termine nella scorsa notte è sicuramente una attività di rilievo, che dimostra come la costante sinergia tra la guardia costiera e la guardia di finanza, nella provincia iblea, sia proficua e continua per raggiungere risultati importanti, per il rispetto della legalità anche nel comparto marittimo della pesca. L’esercizio abusivo dell’attività professionale di pesca, posto in essere da pseudo diportisti, che hanno come unico obiettivo quello di lucrare illegalmente su una attività ben regolamentata e che prevede controlli stringenti per tutti i professionisti del settore (dalla fase di cattura fino alla commercializzazione al dettaglio) è non soltanto illegale, ma anche dannosa per la natura, per l’economia, per i cittadini.