Musumeci – Ammatuna, l’ordinanza della discordia

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Immagine di repertorio

“I migranti che raggiungono le coste siciliane con imbarcazioni di grandi dimensioni, con mezzi di soccorso delle Ong, o di organizzazioni statali, europee e internazionali, ovvero con mezzi propri, sono sottoposti a visita medica” e “sono posti in quarantena per un tempo non inferiore a 14 giorni a bordo della nave di arrivo, dove ciò sia consentito in sicurezza, o su ‘navi-quarantena’ all’uopo predisposte dalle Autorità del governo centrale”. È uno dei passaggi inseriti nell’ordinanza del presidente della Regione Nello Musumeci, in materia di Covid-19. Previsto anche l’obbligo di eseguire gli accertamenti sierologici per tutti i migranti e anche il tampone per chi presenta i sintomi da infezione da coronavirus, da eseguire sulle navi.

Critico il sindaco di Pozzallo Roberto Ammatuna: “La famosa e tanto attesa ordinanza del Presidente della Regione ha partorito il topolino.Il Presidente della Regione, che fino a qualche ora fa, ha minacciato fuoco e fiamme, ha emesso una apposita ordinanza in cui vi sono delle procedure che non risolvono, o risolvono parzialmente la problematica degli sbarchi di immigrati affetti da coronavirus. In questa famosa ordinanza non ci sono altro che procedure che noi abbiamo seguito a Pozzallo, cioè fare tamponi, fare i test per evidenziare la presenza del covid-19 possibilmente all’interno delle navi, quindi non obbligatoriamente sulle navi così come le abbiamo fatte noi qualche giorno fa a bordo della Ocean Viking. Quello che lascia perplessi è l’istituzione delle cosiddette aree speciali di controllo all’interno delle zone portuali. È questo un aspetto da approfondire perché questa ASC non può assolutamente essere un luogo di stazionamento di tutti gli immigrati contagiati”.