Riceviamo e pubblichiamo con assoluto piacere una lettera che un nostro lettore, Gabriele Baglieri, ha inviato a noi per conoscenza, dopo averla trasmessa all’Asp di Ragusa. In vista della nascita del suo bambino, interpreta i desideri di sua moglie per cercare di vivere con serenità questo momento magico e che inevitabilmente ha in sè tanta apprensione, come è giusto che sia. Noi speriamo che chi di dover possa intervenire nel merito, pur conoscendo tutti i dispositivi in atto per via del Covid-19.
“Buongiorno, sarò Padre a breve, sicuramente nella seconda decade di luglio.
La mia è una semplice richiesta, che faccio a nome di mia moglie: sarà il primogenito, e come tutte le “prime volte” , questa avventura è accompagnata da un mix di emozioni, ma soprattutto preoccupazione per il “durante” e soprattutto per la degenza. Sappiamo per certo che il personale del reparto sarà magnificamente attivo e premuroso, ma avere accanto la madre, e solo lei, nelle ore notturne, capite bene che sarebbe un aiuto in “tutti i sensi” molto importante.
Siamo consapevoli del fatto che veniamo da una situazione critica, in cui le strutture sono state sotto stress. Ma ne siamo usciti, i dati parlano chiaro.
Non stiamo chiedendo di permettere le visite, cosa che tra l’altro noi “odiamo” a prescindere durante la degenza ospedaliera. Stiamo solo chiedendo di ritornare al passato solo su questo punto, che capite bene, è di importanza fondamentale.
Grazie per la Vs cortese attenzione. Sono certo di una Vs gentile risposta.
Gabriele Baglieri“