Apertura cimitero Modica diventa scontro istituzionale nella provincia iblea

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Si riporta di seguito il documento sottoscritto dai primi cittadini di Ragusa, Pozzallo, Scicli, Comiso, Giarratana, Ispica, Acate e dal commissario straordinario di Vittoria contro il sindaco di Modica Abbate che ha deciso, con comunicazione di ieri, di aprire il cimitero con ‘entrate regolamentate’.

Di seguito il testo integrale della nota:

“La decisione del Sindaco di Modica di autorizzare autonomamente ed illegittimamente la apertura del cimitero è un fatto grave che crea confusione e disorientamento nella comunità iblea tutta, sentimenti che potrebbero sfociare in ribellione sociale qualora non venga revocata con urgenza. Tutti noi amministratori riceviamo da giorni pressanti richieste da cittadini che vorrebbero recarsi al cimitero per portare un saluto ai propri cari defunti, e siamo costretti a negare qualsiasi permesso uniformandoci alle prescrizioni e ai divieti imposti dalle Autorità nazionali (da ultimo la circolare del Ministro della Salute del giorno 8 aprile scorso, recante indicazioni emergenziali in tema di settore funebre, cimiteriale e di cremazione, che alla lettera G espressamente dispone che: “i cimiteri vanno chiusi al pubblico per impedire le occasioni di contagio…”). Persino in occasione dei funerali è interdetto, da settimane ormai, l’accesso nelle aree cimiteriali anche dei parenti stretti, per cui a maggior ragione la decisione del Sindaco di Modica appare ingiustificata e persino pericolosa, per i riflessi negativi che potrebbe avere nelle comunità degli altri comuni della provincia, che sentendosi ingiustamente penalizzati e discriminati, potrebbero dar luogo a forme di protesta incontrollata. A prescindere dalla illegittimità della decisione, in relazione alla quale attendiamo un intervento urgente da parte delle Autorità deputate al controllo del rispetto dei provvedimenti governativi, è evidente che va stigmatizzato il comportamento di qualsiasi amministratore locale che, in un momento di particolare emergenza sanitaria e sociale come quello che stiamo vivendo, assuma iniziative estemporanee in assoluto dispregio anche dei principi irrinunciabili ed inderogabili di univocità di approccio e di azione, al cospetto in particolare di temi che toccano le corde emotive più sensibili di ogni cittadino come quello in questione”.