I finanzieri della Compagnia di Ragusa sono intervenuti all’interno di una ferramenta di Ragusa, dove sono state trovate 3.697 mascherine di protezione del tipo FFP2 (con valvola), commercializzate al prezzo cadauno di € 5,00 e prive certificazione idonea che garantisse la sicurezza del prodotto.
Sono pertanto scattati i controlli sulla filiera di approvvigionamento della merce, scoprendo che le mascherine erano state acquistate dal commerciante ragusano su una nota piattaforma di compravendita online cinese, al prezzo unitario compreso tra i 0,15 centesimi e 1,50 euro, accertando, quindi, l’esistenza di un ricarico che variava dal 334% al 3.125%.
Il titolare della ferramenta è stato quindi denunciato a piede libero alla Procura della Repubblica di Ragusa per i reati di cui agli dall’articolo 501-bis (“Manovre speculative su merci”) e 515 (“Frode nell’esercizio del commercio”) del Codice Penale, per aver importato e posto in commercio dispositivi di protezione individuale in assenza di idonea certificazione comprovante la qualità del prodotto applicando rincari notevolmente fuori norma cercando di approfittare della particolare situazione di crisi epidemiologica a fini speculativi.
Anche a Pozzallo i militari della Tenenza hanno sequestrato presso una locale farmacia 317 mascherine filtranti del tipo FFP2 poste in commercio in violazione della disciplina del Codice del consumo.
I predetti dispositivi, contenuti all’interno di confezioni riportanti unicamente indicazioni in lingua cinese, sono risultati privi del marchio CE e/o di idonea certificazione che ne attestasse la conformità. Gli approfondimenti avviati hanno finora permesso di accertare che i dispositivi sequestrati potrebbero appartenere ad una partita di merce per la quale l’INAIL (competente a ricevere le comunicazioni da parte di produttori ed importatori come previsto dell’attuale normativa derogatoria di cui all’art. 15 del D.L. 18/2020) avrebbe già vietato la immissione in commercio.
In questo caso, sono stati segnalati alla locale Procura della Repubblica per il reato di “Frode nell’esercizio del commercio” sia il distributore, una azienda operante in Lentini (SR), che l’importatore, una società con sede a Roma. Sul versante dei controlli relativi al rispetto dei divieti previsti dalle vigenti misure di contenimento le attività nei confronti degli esercizi commerciali, hanno condotto: il Nucleo Polizia Economico Finanziaria al sequestro di un immobile – sito in Ragusa – adibito ad autolavaggio e privo delle autorizzazioni allo scarico delle acque reflue nella pubblica fognatura. Il titolare della ditta è stato denunciato alla locale A.G. per violazione dell’art. 137 del Codice dell’ambiente. La Compagnia di Vittoria ha sanzionato due bar/tabacchi, operanti in stazioni di servizio all’interno del centro abitato, che proseguivano a servire caffè e cornetti ai propri clienti nonostante fosse loro vietato.