Pubblichiamo di seguito la lettera di un nostro lettore che descrive la sua attesa dei risultati del tampone da un mese. Impossibilitato ad andare a lavoro e senza notizie sul suo stato di salute.
“Rientro da un viaggio di lavoro all’estero il 17 marzo, giunto al mio domicilio a Ragusa, mi premuro di effettuare l’autodenuncia e tutte le comunicazioni previste dalle autorità regionali, per l’emergenza Covid. Dopo pochi giorni, suonano alla mia porta degli operatori dell’ASP di RG chiedendo solo informazioni sul numero di bagni e stanze dell’appartamento in cui mi trovo a fare la quarantena, e nulla mi viene chiesto sulle condizioni di salute mie e dei miei familiari. Per fortuna non ho avuto mai alcun sintomo. Due giorni prima della fine della mia quarantena, mi viene inviato un sms dall’ASP con il quale mi invitano a presentarmi il 31 marzo in ospedale per effettuate il tampone. Il personale sanitario che effettua il tampone mi dice che purtroppo passeranno 4/5 giorni prima di avere l’esito. Quando ho fatto il test non mi è stata rilasciata alcuna ricevuta sul tampone effettuato, né una copia del modulo firmato al momento del tampone. Passati 10 giorni dal tampone e non avendo notizie sull’esito dello stesso, inizio a telefonare a tutti i numeri dell’ASP senza ricevere risposta alcuna. Chiamo anche al nr verde di Emergenza regionale, ma nulla. Invio una mail al funzionario dell’ASP con il quale ero in contatto quando il 17 marzo rientrai dall’estero, ma anche da lui nessuna risposta. Il mio medico curante, nel frattempo, contatta l’ASP per avere notizie in merito. In una prima risposta gli viene comunicato che gli esiti dei tamponi sarebbero stati caricati il giorno successivo sul portale dedicato ai medici di famiglia. In un secondo momento, dopo ulteriori solleciti, gli viene comunicato che il laboratorio di RG è fermo al 28 marzo per mancanza di reagenti. Ad oggi, 17 aprile 2020, a distanza di un mese dal mio rientro, non ho alcuna comunicazione ufficiale né sull’esito del tampone, né tantomeno sulla fine della mia quarantena. Faccio presente che sono titolare di un’azienda agricola, attività non sottoposta alle limitazioni imposte dallo stato d’emergenza, e che quindi la mia assenza dal posto di lavoro per un tempo così prolungato mi ha già arrecando danni enormi. Ho deciso di rivolgermi ad un avvocato per poter avere una risposta sul mio stato di salute e sulla possibilità di poter recarmi sul luogo di lavoro, visto che ancora oggi mi trovo chiuso a casa a subire delle limitazioni senza scadenza. La regione Sicilia, rispetto alla situazione nazionale, aveva un vantaggio di “tempi e di numeri” ma purtroppo non ha saputo farne tesoro. La risorsa si è trasformata in disservizio e gli Organi a servizio del cittadino, di fatto, si sono rivelati che “a servizio del cittadino” non lo sono proprio”.