Dopo il giorno più nero per l’Italia da quando ha avuto inizio l’emergenza Coronavirus, con 475 vittime in 24 ore, arriva la conferma che la data del 3 aprile non sarà quella in cui tutto riaprirà.
A illustrare la situazione, il premier Conte.
“Le misure restrittive funzionano, e quando si raggiungerà il picco, e il contagio comincerà a decrescere, non si potrà tornare subito alla vita di prima. Pertanto, i provvedimenti del governo – dalla chiusura di molte attività a quello sulla scuola – non potranno che essere prorogati”.
Il presidente del Consiglio invita poi tutti al buon senso, e fa sapere che si lavora ad un decreto per lo sblocco di investimenti pubblici per decine di miliardi e a un intervento a tutela delle aziende strategiche italiane.
“Bisogna usare il buonsenso – aggiunge il premier – e agire tutti con la massima consapevolezza, le sanzioni penali per chi trasgredisce ci sono e verranno applicate in modo severo e sono d’accordo con quei sindaci che hanno chiuso anche le ville e i parchi: una cosa è fare attività sportiva, un’altra è trasformare i luoghi pubblici in punti di assembramento, cosa inammissibile. Al momento non sono previste altre misure restrittive di largo respiro, ma se non saranno rispettati i divieti dovremo agire”.