Una preghiera molto semplice, ma intensa nel suo significato. In una Cattedrale vuota, il vescovo della diocesi di Ragusa, Carmelo Cuttitta, ha affidato la diocesi alla protezione di San Giuseppe.
Sull’altare il braccio reliquiario di San Giovanni Battista, che per antica tradizione ha ‘accompagnato’ la comunità ragusana nei momenti più bui.
Il vescovo ha parlato del valore di una “quaresima da vivere in solitudine, nel silenzio per rilanciare il desiderio di Dio”. Ha chiesto a Dio di donare a tutti la “docilità nel compiere il volere di Dio”.
“Occorre fare in modo di stare insieme anche se non possiamo stare insieme, rimanere uniti nella fede e nell’amore… prenderci cura gli uni degli altri”.
Una “quaresima vissuta in una dimensione casalinga… ma che possa elevarsi una comune preghiera che va in alto, verso Dio, perché ci dà la possibilità di diventare fratelli…”. Una preghiera per coloro che hanno perso la vita e per coloro che stanno salvando altre persone. “La fraternità umana che ci accomuna tutti quanti possa avere davanti a se ancora la possibilità di crescere, di amare, di professare la fede…”.
In comunione con tutte le diocesi d’Italia, è stata recitata la:
PREGHIERA NEL TEMPO DELLA FRAGILITÀ
O Dio onnipotente ed eterno,
ristoro nella fatica, sostegno nella debolezza:
da Te tutte le creature ricevono energia, esistenza e vita.
Veniamo a Te per invocare la tua misericordia
poiché oggi conosciamo ancora la fragilità della condizione umana vivendo l’esperienza di una nuova epidemia virale.
Affidiamo a Te gli ammalati e le loro famiglie:
porta guarigione al loro corpo, alla loro mente e al loro spirito. Aiuta tutti i membri della società a svolgere il proprio compito
e a rafforzare lo spirito di solidarietà tra di loro.
Sostieni e conforta i medici e gli operatori sanitari in prima linea
e tutti i curanti, nel compimento del loro servizio.
Tu che sei fonte di ogni bene,
benedici con abbondanza la famiglia umana,
allontana da noi ogni male e dona una fede salda a tutti i cristiani. Liberaci dall’epidemia che ci sta colpendo
affinché possiamo ritornare sereni alle nostre consuete occupazioni e lodarti e ringraziarti con cuore rinnovato.
In Te noi confidiamo e a Te innalziamo la nostra supplica
perché Tu, o Padre, sei l’autore della vita,
e con il tuo Figlio, nostro Signore Gesù Cristo,
in unità con lo Spirito Santo,
vivi e regni nei secoli dei secoli. Amen.
Maria, salute degli infermi, prega per noi!