Sofio Schembari, nato nel luglio 1926, è morto ieri 8 marzo 2020.
Era stato allievo ufficiale dopo la seconda guerra mondiale, poi aveva insegnato nella scuola sotto ufficiali, a Oderzo, in provincia di Treviso.
Si era laureato in Giurisprudenza dopo la seconda guerra mondiale. Avvocato del foro di Ragusa, aveva ricevuto la toga d’oro per i 50 anni di attività forense nel 2008.
Era stato impegnato in politica, come esponente della Democrazia Cristiana, era stato assessore provinciale ai Trasporti e commissario straordinario del comune di Comiso.
Era molto amato e stimato, circondato dall’affetto di tutti, per la sua grande bontà e signorilità, interpretava la professione forense come una misisione, spesso con un ruolo da “paciere”.
La figlia, Maria Rita Schembari, sindaco di Comiso, lo ricorda così:
«È stato un grande esempio per tutti noi, uomo di equilibrio, papà affettuoso e sempre vicino a noi. Grazie anche a lui ho iniziato la mia attività politica. Il 21 maggio del 2008, a sera, vennero a casa mia per propormi di essere indicata come assessore designato dal candidato sindaco Giuseppe Alfano. Io non mi ero mai occupata di politica, svolgevo solo la mia professione di insegnante. Chiamai mio padre, anche se era tarda sera. Fu un colloquio lungo. Papà mi ascoltò e mi disse: “La politica è una cosa bella, ma è anche molto difficile”. Mi chiese chi fosse venuto a farmi quella proposta. Gli risposi che erano Giuseppe Alfano, Giorgio Assenza, Alberto Belluardo. Papà mi disse: “A casa tua ci sono dei galantuomini, ti puoi fidare. Puoi accettare”. Mi incoraggiò. Mi disse che potevo provare ….Iniziò così, con mio padre, il mio impegno politico».