Scaffali vuoti, lavoro da casa, precauzioni. I ragusani al Nord: “Cautela sì, panico no”

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Mentre si è verificato il primo caso di Coronavirus in Sicilia, a Palermo, noi ci siamo fatti raccontare dai ragusani che vivono e lavorano al Nord come stanno affrontando questa situazione.

“A Vicenza, – ci raccontano Eleonora e Andrea – la situazione è stabile. Hanno chiuso alcuni luoghi di aggregazione, come il cinema, mentre il centro commerciale, solitamente sempre molto affollato, adesso è quasi deserto. Situazione strana, ma non preoccupante”.

“Dopo la conferenza stampa di domenica sera del Presidente della Regione Fontana, sono state date a tutti nuove disposizioni – ci racconta Simona da Saronno, in provincia di Varese – in alcune aziende, dove possibile, è stato attivato il telelavoro per evitare i mezzi pubblici. Per strada non c’è quasi nessuno e quelli che incontriamo hanno le mascherine. I supermercati sono quasi completamente vuoti, soprattutto per i generi alimentari a lunga conservazione. In farmacia le mascherine sono terminate e le file sono infinite. Qui sembra di stare in una città fantasma”.

“Noi siamo tranquilli al riguardo – ci dice Stefania, infermiera dell’ospedale Sant’Orsola di Bologna – sappiamo che è un ceppo dell’influenza stagionale e quindi al massimo, evitiamo di portare nostro figlio nei luoghi affollati. Le disposizioni di ieri sera davano libero accesso alla attività quotidiane lavorative e non, venivano sospese solo quelle che potrebbero coinvolgere un folto numero di persone. Anche le scuole rimangono chiuse e di conseguenza, gli ambienti di lavoro vedono il personale diminuire perché uno dei genitori deve rimanere a casa con i figli. Per strada diverse persone con mascherine o sciarpe che coprono fin sino agli occhi e poi autobus e ristoranti sono praticamente vuoti”.

Anche a Parma la situazione è simile a quella delle altre città.

“Siamo tornati a Parma dopo essere stati per qualche giorno a casa a Ragusa. – ci raccontano Yuri e Bianca – La situazione negli aeroporti, sia di Catania che di Verona, è tranquilla, niente psicosi o infinite code per i controlli sanitari. Le strade della città sono certamente più vuote di come le avevamo lasciate. La situazione più fuori dall’ordinario è quella nei supermercati, con scaffali che in questi giorni sono stati praticamente svuotati. Ma anche su questo l’emergenza sta rientrando perché la grande distribuzione ha già provveduto a mandare nuova merce. Non si vedevano carrelli così pieni neanche nel periodo natalizio”.