Dopo 14 giorni di quarantena, iniziata il 5 febbraio scorso, i passeggeri a bordo della Diamond Princess che sono risultati negativi al Coronavirus e non hanno manifestato sintomi influenzali, hanno iniziato a lasciare la nave ferma in Giappone con oltre 540 casi di contagio a bordo.
Sono circa 500 persone che nel corso delle prossime ore lasceranno la nave da crociera, tra loro anche i pozzallesi.
A bordo c’è un italiano contagiato, un passeggero in vacanza con la moglie ora dovrà tornare in patria con le stesse, complicate, modalità di Niccolò, il diciassettenne che era rimasto bloccato a Wuhan. Il governo intanto ha approntato due voli per i prossimi giorni per rimpatriare il gruppo bloccato per due settimane sulla nave, mentre un gruppo di medici è stato inviato da Roma per uno screening sugli altri connazionali.
I primi a salire sul Boeing dell’Aeronautica Militare saranno gli italiani usciti indenni dal lungo periodo di quarantena. Si tratta di una ventina di persone, tra passeggeri ed equipaggio.
Annunciata la partenza di un volo sanitario alla volta del Giappone con a bordo personale medico: il compito sarà di effettuare uno screening sanitario sui connazionali per escludere altri casi di contagio e poi procedere al rimpatrio con la modalità dei due voli.
Inevitabilmente quindi, i tempi potrebbero allungarsi rispetto ad un rimpatrio entro le 48-72 ore prospettate ieri.
Nel caso poi ci fossero altri connazionali positivi ai test, rientrerebbero in Italia a bordo del volo già previsto per l’italiano contagiato, separati dal resto dal gruppo.
È deciso a restare a bordo il comandante della nave Gennaro Arma.
Una volta rimpatriati gli italiano dovranno affrontare 14 giorni di quarantena.
La difficile vicenda non è ancora conclusa.