È in programma sabato 15 febbraio la cerimonia di benedizione e di presentazione del restauro delle porte settecentesche della cattedrale San Giovanni Battista di Ragusa. L’opera è stata realizzata dal restauratore Sebastiano Patanè. L’appuntamento si terrà nella stessa cattedrale a partire dalle 20. Il maestoso portone centrale, unitamente alle porte laterali della splendida facciata tardo barocca della cattedrale, fu realizzato nel 1747 con tavolato di abete rosso proveniente dai boschi della Calabria. Le porte completano in maniera armoniosa le decorazioni presenti sul prospetto. Sono scandite da cornici, foglie d’acanto e fiori finemente intagliati e assemblati al tavolato della struttura lignea. Nel corso dei secoli, i portoni hanno subito ripetuti interventi di manutenzione e revisioni cromatiche, operazioni che si sono succedute con maggiore frequenza quando, durante il secondo conflitto mondiale, furono eliminate le cancellate poste davanti alla facciata. Le porte, nel corso del tempo, sono state oggetto di manomissioni e interventi spesso effettuati con materiali incompatibili. Le rotture sono state causate da atti di vandalismo, dall’esposizione o dal contatto umano. “Nel settembre del 2017, gli eredi dell’avvocato Salvatore Distefano – sottolinea il parroco della cattedrale, don Giuseppe Burrafato – hanno fatto una donazione alla parrocchia per sostenere il restauro dei tre portoni della facciata centrale della chiesa, rispettando così la volontà testamentaria del loro parente defunto. La lungimiranza dei parroci e dei progettisti, le migliori maestranze, i sacrifici di tutti i fedeli ci hanno consegnato la chiesa che oggi conosciamo ed ammiriamo, un capolavoro del tardo barocco siciliano. Per preservare le opere d’arte dobbiamo restaurarle, proteggerle ed arricchire il tesoro di conoscenza di ognuna di esse. E’ bello pensare che l’avvocato Salvatore Distefano, visitando questa chiesa, abbia pregato e poi osservato il tesoro delle opere d’arte che qui sono custodite. Sicuramente il suo sguardo attento rimase colpito dai portoni costruiti nel 1747, realizzati 272 anni fa, portoni che necessitavano di essere restaurati. Nel suo cuore ha poi maturato l’idea e il proposito di preservarli. Oggi questo suo proposito si è realizzato. Atti di mecenatismo e di benemerenza come questo dell’avvocato Salvatore Distefano continuano la scia di amore verso la propria città e la propria chiesa”.