“Il recupero delle tradizioni passa anche attraverso il gioco delle carte. Gli stessi che erano proposti dai nostri nonni, e parliamo dei più gettonati, dalla briscola alla scopa. Può diventare un modo, allo stesso tempo, per invogliare i più giovani a riscoprire modalità diverse, e senz’altro più divertenti, che hanno a che vedere con il gioco delle carte, sensibilizzando tutti sulla questione della ludopatia e del gioco d’azzardo che continua ad avere pesanti effetti economici. Anche sul nostro territorio cittadino”. E’ il senso della proposta che arriva dall’Anteas Ragusa che, unendo l’utile al dilettevole, intende avviare dei percorsi tesi a invogliare i più giovani a riscoprire le tradizioni di una volta.
“Ragusa è la provincia siciliana – afferma il presidente Anteas Ragusa, Rocco Schininà – dove si gioca di più e la terza nell’isola per il numero dei giocatori patologici. Partendo da questo dato, riteniamo che si debbano creare sempre più occasioni per far sì che il gioco diventi una occasione di divertimento, per stare assieme in maniera divertente e fantasiosa. Ecco perché un focus sui giochi di una volta, quali appunto quelli che praticavano i nostri nonni, può contribuire a fornire una dimensione diversa del gioco. In passato, come Anteas, ci siamo occupati di garantire il nostro supporto a convegni in cui si è discusso delle conseguenze della dipendenza da gioco patologico, che induce il soggetto alla necessità imperante di giocare denaro, circostanza che diventa l’unico interesse, l’occupazione, la preoccupazione centrale della propria esistenza. E a Ragusa, purtroppo, ci sono numerosi casi del genere. Riteniamo che ciascuno di noi debba cominciare a fare qualcosa per cercare di invertire questa tendenza sempre più preoccupante. All’Anteas cominceremo in questo modo, in maniera semplice e cercando di raggiungere traguardi minimi”.