“I reparti speciali dei carabinieri impegnati nella repressione del banditismo (C.F.R.B.) Sicilia 1943-1950”. È il titolo dell’interessante serie di eventi promossa dal cultore di storia locale nonché collezionista di militaria Gianni Iurato, unitamente all’Associazione nazionale combattenti e reduci, all’Archivio di Stato e alla Camera di Commercio del Sud-Est Sicilia.
La mostra sarà fruibile dall’8 febbraio all’8 marzo nella sede dell’Associazione nazionale combattenti e reduci, in piazza Libertà-angolo viale del Fante 2.
“Si tratta di una mostra didattica – ha spiegato alla conferenza stampa di questa mattina Gianni Iurato – che nasce con lo scopo di mettere insieme documenti originali e pannelli esplicativi, così che i visitatori potranno, anche visivamente, rivivere quel periodo storico. Il pubblico e i cittadini si sono messi insieme per dare vita a qualcosa di unico, una mostra che nasce per onorare le forze speciali, soprattutto dei Carabinieri. Furono 42, dal 1943 al 1950, i carabinieri che morirono per combattere il banditismo, 26 gli agenti di polizia e 4 i militari dell’esercito. In quegli anni infatti, venne istituito un comando interforze di lotta e repressione del banditismo. Racconteremo inoltre, come nasce il brigantaggio che poi si trasforma in banditismo, ‘fotograferemo’ un periodo storico rimanendo lontani dalla politica”.
Un mese per visitare la mostra con due appuntamenti importanti.
“Sabato 7 marzo – aggiunge Iurato – ci sarà la notte bianca e il museo rimarrà aperto dalle 17 fino a mezzanotte. Durante la serata il cantastorie Giuseppe Castello racconterà, attraverso immagini e canti, la storia di Salvatore Giuliano e di Falcone e Borsellino. L’8 febbraio invece, insieme ad alcuni relatori come, il prof. Flaccavento, il dott. Buongiorno e il prof. Occhipinti, analizzeremo più da vicino il fenomeno del brigantaggio e parleremo anche delle stragi dimenticate dei carabinieri. Sarà un incontro dedicato a quegli uomini che hanno portato alla fine delle 43 bande di briganti che si contavano in quel tempo in Sicilia”.
“Una delle funzioni dell’Archivio di Stato – interviene Vincenzo Cassì direttore dell’Archivio – è di porsi come punto di riferimento della storia di un territorio. Noi custodiamo una documentazione che si presta a vari tipi di studi per offrire una valorizzazione dal punto di vista culturale, intesa anche come partecipazione e organizzazione di eventi. Noi partecipiamo con una selezione di documenti dedicati a questo tema, che mettono in evidenza come lo Stato abbia combattuto questo fenomeno”.
Infine i ringraziamenti di Gianni Iurato all’associazione nazionale combattenti e reduci, all’Archivio di Stato per aver contribuito gratuitamente alla nascita della mostra.