Si sta svolgendo a Siracusa, in Corte d’Assise, il processo a carico di Giuseppe Panascia, il 75enne che avrebbe ucciso la moglie Maria Zarba, l’11 ottobre del 2018 a Ragusa. Questa mattina in aula hanno testimoniato due dei nipoti della vittima, Giuseppe (omonimo del presunto omicida e che rinvenne il corpo della nonna) e Paola.
Entrambi hanno affermato che i loro nonni erano separati e che la nonna non voleva più in casa l’ex marito anche a causa delle continue liti, l’ultima delle quali la sera prima del delitto. La nipote Paola vi avrebbe assistito.
Giuseppe ha poi raccontato le drammatiche circostanze del rinvenimento del cadavere della nonna e di ciò che lo ha portato nella immediatezza dei fatti a riferire agli inquirenti dei sospetti sul nonno. Inaspettate le dichiarazioni spontanee del nonno, presente in aula: «Eravamo separati, ma non col cuore» avrebbe detto, sostenendo che era la ex moglie stessa che al mattino apriva il chiavistello interno per farlo entrare in casa. Udienza aggiornata al 28 febbraio per sentire alcuni agenti della polizia scientifica e uno dei figli
[Fonte Agi]