E Maria ‘si legò’! Via le ‘maschere’: a Palazzo dell’Aquila governa la destra

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L’annuncio dell’abbraccio a Matteo Salvini a poche ore di distanza dai due nuovi ingressi in giunta: due donne. Una in quota sindaco, l’altra in quota Fratelli d’Italia.

Maria Malfa quel posto da assessora se l’era conquistato coi numeri, quelli dei voti ottenuti dai cittadini. E pare che gli accordi fossero chiari: per una poltrona da esponente della giunta sarebbero contati proprio quei voti. E così, quando si parlava di allargare la giunta, la consigliera votatissima era già pronta a tornare nel ruolo di amministratore di Palazzo dell’Aquila. E invece? Il sindaco Cassì le ha preferito altre due donne.

Una mossa che ha fatto diventare ‘verde’ (probabilmente anche di rabbia) la simpatica e sempre gentile signora Malfa che è salita nella scialuppa dei transfughi dai partiti in decomposizione alla volta di un nuovo lido: pare lo chiamino ‘Miraggio Papeete’.

La mossa della consigliera Malfa, se non cambia molto al momento negli equilibri interni alla maggioranza, potrebbe passare alla storia di Palazzo dell’Aquila come ‘operazione verità’.

Cade la maschera a una grande operazione mediatica, che l’ex assessore Stefano Martorana aveva sbugiardato sulla propria pagina facebook, finendo bersaglio di Peppe Cassì, irritato come quando qualcuno spiattella la verità.

Altro che amministrazione schiettamente civica, come il primo cittadino ripeteva come un (fastidioso) mantra.

No, non era una sortita poco educata quella di Martorana, ma un’analisi politica, lucida e peraltro neppure troppo difficile da abbozzare.

A Palazzo dell’Aquila oggi la destra di Giorgia Meloni governa con il sindaco Cassì, nella maggioranza che lo sostiene c’è un esponente della Lega di Matteo Salvini, sin da subito l’euforia di Nello Musumeci (che visti i risultati dell’azione della politica regionale in realtà ha poco da festeggiare) confermò un solido ‘ancoraggio’ al centrodestra.

Anzi, con Meloni e Salvini rappresentati nella maggioranza, la virata è alla destra senza centro.

Il processo di trasformazione (ampiamente profetizzato) è avvenuto. Ma è completato?