I Direttori delle due Scuole di specializzazione in beni demoetnoantropologici della Sapienza Università di Roma e della Università di Perugia, con la Società italiana di antropologia culturale (SIAC), la Società italiana di antropologia applicata (SIAA) e la Società italiana per la museografia e i beni demoetnoantropologici (SIMBDEA) hanno espresso la loro opposizione al modo in cui il Comune di Enna sta procedendo alla realizzazione del museo multimediale del mito. “La prassi scelta dal Comune è da disapprovare per due motivi sostanziali: 1) il fatto che non è richiesta né specificata una specializzazione in antropologia per accedere alla posizione, svilisce la professionalità degli antropologi, specie di quelli che hanno specifiche competenze in ambito museale e patrimonialistico, e nel contempo arreca danno allo stesso museo, perché in tal modo sarà affidato a persona cui mancheranno le specifiche competenze; 2) appare grave l’idea di attribuire una posizione di responsabilità a titolo gratuito. Il lavoro va sempre retribuito in base all’impegno e alle capacità richieste. Il Comune di Enna, cioè un’istituzione della nostra democrazia, non può derogare a queste regole”.
Lo scrivono i responsabili, Pino Schirripa, Giovanni Pizza, Ferdinando Mirizzi, Mara Benadusi e Alessandra Broccolini.