Il punto riguardante il completamento della costruzione di 126 alloggi di edilizia economica e popolare in variante al Prg, approdato ieri sera in Consiglio comunale, è stato rinviato in seguito al circostanziato intervento del consigliere Gianni Iurato di Ragusa Prossima. La decisione è stata presa dal civico consesso, e quindi anche dai consiglieri di maggioranza che hanno apprezzato la posizione di Iurato, nonostante quest’ultimo sia componente dell’opposizione, per il fatto di avere motivato le sue osservazioni in maniera specifica e con puntuali riferimenti normativi. “In pratica – afferma Iurato – ho evidenziato che l’atto sarebbe stato sicuramente inficiato per il fatto che nessun consigliere è stato messo nella condizione, da parte degli uffici dell’ente di palazzo dell’Aquila, di potere verificare i nominativi dei componenti delle cooperative che intendono realizzare il completamento degli alloggi per appurare se ci sono parenti o amici, così come previsto dalle norme vigenti, circostanza che impone di fatto al consigliere eventualmente interessato non solo di astenersi dalla votazione ma anche dalla trattazione del punto. E come si potrebbe decidere in tal senso se non sappiamo chi sono i soci delle cooperative in questione?”.
La vicenda è molto complessa e merita di essere inquadrata con tutti gli elementi necessari per farsi un’adeguata idea. Si comincia con la delibera n. 30 del 29 marzo del 2010 quando il Consiglio comunale votò il progetto di quattro cooperative per la realizzazione di 96 alloggi in contrada Nave a Marina di Ragusa. Il 10 febbraio del 2011 il Comune stipulò la relativa convenzione urbanistica. Contestualmente alla stipula della convenzione, le cooperative presentarono una richiesta di modifica per aumentare il numero degli alloggi, mantenendo salva la superficie della cubatura, da 96 a 103. Modifica che fu autorizzata dal civico consesso qualche settimana dopo. I lavori delle relative opere di urbanizzazione presero il via il 9 settembre del 2011.
“Da quel momento a oggi si fa un salto temporale di otto anni perché il 12 settembre del 2019 – sottolinea Iurato – queste cooperative avanzano una seconda richiesta di modifica, per portare gli alloggi da 103 a 126, sempre nel pieno rispetto della cubatura. Premetto che negli anni, da sempre, quando ho avuto la possibilità di svolgere il ruolo di consigliere comunale, mi sono opposto all’edilizia economica e popolare a Marina perché il rischio era quello di creare un certo numero di seconde case dei ragusani, circostanza che non rispondeva affatto all’esigenza di questa tipologia di edilizia i cui costi, in fondo, ricadono sulla collettività. Adesso, magari, può essere diverso perché un certo numero di giovani ha riscoperto la bellezza di risiedere a Marina e quindi ha la necessità di potere contare su una prima casa a prezzi agevolati. In ogni caso, a fronte della richiesta avanzata dalle cooperative, c’è il rischio che si possano prefigurare condizioni presunte legate al fenomeno della speculazione edilizia, come dire che i piccoli appartamenti a Marina risulterebbero più vendibili. Quindi, a fronte della stessa cubatura, si prova a ricavarne molti di più. Un’operazione che, se così fosse, evidentemente non vedrei di buon occhio”.
“Occorre precisare – continua Iurato – che l’atto approdato in Consiglio comunale godeva dei pareri favorevoli del settore VI del Comune e della Soprintendenza. Quest’ultimo rilasciato a patto che si proceda alla pulizia e al consolidamento di una piccola trincea della Seconda guerra mondiale e di una casermetta che sorgono ai margini dell’area presa in considerazione (strutture che, per dirla tutta, sono già salvaguardate dall’articolo 67 del regolamento sulle norme tecniche di attuazione del Prg, articolato che ho presentato io stesso a suo tempo e grazie a cui sono stati vincolati tutti i monumenti riguardanti la Seconda guerra mondiale)”.
Iurato, ieri sera in Consiglio, ha precisato che esiste una specifica ed ampia normativa che riguarda sia i dipendenti pubblici sia i consiglieri comunali circa l’obbligo di astensione su alcuni atti amministrativi. “Mentre l’incompatibilità per i dipendenti – sottolinea il consigliere di Ragusa Prossima – è prevista dall’articolo 7 del dpr n.62 del 2013, includendo parenti sino al secondo grado per non parlare di amicizie abituali, le norme che riguardano i consiglieri comunali sono il decreto legislativo 267/2000 testo unico Enti locali nonché la sentenza della quinta sezione del Consiglio di Stato 2790 del 13 giugno 2017 in cui si precisa l’obbligo d’estensione che gli stessi sono chiamati a osservare. In questo caso stiamo parlando di parentela sino al quarto grado oltre che di amicizie abituali. Un vincolo vigente sin dal momento in cui arriva in discussione la proposta. Infatti, il consigliere comunale con potenziali vincoli di incompatibilità non può neppure trattarla per evitare di influenzare o di orientare le votazioni. La violazione di quanto sopra determina un vizio complessivo sull’intero atto”.
Iurato ha illustrato questi aspetti in aula, aprendo, di fatto, uno scontro con la segreteria generale dell’ente che ha insistito sulla necessità di procedere comunque all’esame del punto. “Ho preteso, e in un secondo momento ottenuto – spiega il consigliere – che, prima di arrivare in aula il punto in questione, tutti i consiglieri comunali fossero messi a conoscenza dei nomi dei componenti delle cooperative per determinare o meno l’incompatibilità di ogni singolo componente del civico consesso. Siccome questo percorso non è stato attuato, ho sollevato la questione, pretendendo che l’atto non venisse votato e che, quindi, si prendesse atto del contestuale rinvio del punto. E’ stato dato mandato agli uffici, e devo dire che in proposito ho riscontrato l’apprezzamento da parte di tutti i colleghi, anche quelli di maggioranza, di provvedere alla redazione degli elenchi e di chiamare uno a uno i consiglieri così da verificare la loro compatibilità non solo rispetto al voto ma anche rispetto alla discussione di carattere generale”.