Applausi a scena aperta per la prima di “Una settimana, non di più”

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Uno schiaffo. E anche pure bene assestato. Più doloroso di un pugno allo stomaco. E poi una domanda che ti frulla nel cervello per tutto il resto della serata: “Ma possibile che ci siamo ridotti così?”. E’ il sentimento predominante che alberga tra gli spettatori della nuova produzione del Centro Teatro Studi che, ieri sera, è stata portata in scena, per la prima, al Donnafugata di Ragusa Ibla. “Una settimana, non di più”, la commedia in tre atti di Clement Michel, è stata ritagliata su misura dal regista Franco Giorgio sui tre attori ragusani (Alice Canzonieri, Giovanni Arezzo e Giuseppe Ferlito) che meglio di altri, forse, incarnano i personaggi di una piccola storia dei giorni nostri, fatta di sotterfugi, di menzogne, di repentini capovolgimenti di fronte, di sottovalutazione dei sentimenti e di altrettanta sottovalutazione dei ripensamenti. Insomma, se il teatro è davvero, come lo è, lo specchio dei tempi, ecco che si ritorna alla domanda iniziale: “Ma davvero la società di oggi si è ridotta così?”. Si ride e non solo. Si riflette. Si analizza la caducità dei rapporti, l’inconsistenza delle relazioni quando bastano appena quattro mesi per essere stanchi di una persona. La gioventù, si dirà. Può darsi. Ma l’impressione è che cambiare uno smartphone sia motivante quanto cambiare un partner. Se ci siamo ridotti così… appunto. I tre attori sul palco sprizzano energia da tutti i pori, la stessa che, in qualche modo, trasuda dalla loro gioventù e dalla loro voglia di dimostrare quanto questo testo l’hanno fatto proprio. La prima di ieri è stata salutata da un fragorosissimo applauso, segno che il regista Giorgio ha ancora una volta colpito nel segno, soprattutto quando è rimasto catturato dalle pagine di questo testo di Michel, una storia dei nostri giorni, una storia che mette in moto le dinamiche delle nostre perversioni sentimentali più recondite. In fondo, però, è l’eterno gioco del menage-a-trois: lui, lei e l’altro. Anche se, in questo caso, il finale è inatteso. E, forse, anche per questo motivo, dopo le risate e l’allegria che caratterizzano una recita di un’ora e quaranta, resta l’amaro in bocca. Possibile che debba finire così? Sì, possibile perché questo, con riferimento alla società di oggi, siamo. E questo, verrebbe da aggiungere, ci meritiamo. Oggi, alle 20,30, sabato e domenica, sempre allo stesso orario, le repliche sono in programma al teatro Donnafugata di Ibla. E’ l’occasione per assistere a una straordinaria prova di tre attori che hanno seguito percorsi formativi d’alto livello molto diversi e che, però, adesso si sono trovati per celebrare da un lato le loro origini e dall’altro la passione comune per i testi di un autore che mette alla berlina la difficoltà dei rapporti sentimentali tra i giovani. Scena e costumi sono di Daniela Antoci e Daniela Dimartino. Il costo del biglietto è 15 euro. Informazioni e prenotazioni al 338.9886883.