Droga, armi rubate e munizioni: arrestati i fratelli Giudice

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Nella mattinata di mercoledì , i Carabinieri della Stazione di Acate, unitamente al personale dello Squadrone Eliportato Cacciatori “Sicilia“, hanno arrestato in flagranza i fratelli Francesco e Salvatore Giudice, coltivatori agricoli, per i reati di detenzione abusiva di armi clandestine con relativo munizionamento, ricettazione nonché produzione, traffico e detenzione illeciti di sostanze stupefacenti.

In particolare, i Carabinieri della Compagnia di Vittoria, al termine di una lunga attività info-investigativa, hanno eseguito perquisizioni domiciliari presso le abitazioni dei due fratelli, estese successivamente anche alle aziende agricole intestate ai Giudice. Nell’azienda agricola sita in Contrada Perciata di Vittoria, di proprietà di Salvatore Giudice, i Carabinieri hanno rinvenuto, ben occultatati in un magazzino in muratura chiuso a chiave ed in uso ad entrambi i fratelli:

–          un fucile automatico marca “Beretta” cal. 12, un fucile marca “Gaucher” cal. 22 e una canna di fucile, oggetto di furto.

–          una pistola marca “Beretta” cal. 7,65 con matricola abrasa, completa di caricatore e 6 cartucce;

–          5,050 kg di sostanza stupefacente del tipo “Marijuana” contenuti in dieci buste di plastica e un bilancino di precisione;

–          133 cartucce cal. 12 per fucile illecitamente detenute.

In un’altra azienda agricola, sita in contrada Dirillo Reverbero di Acate, intestata a Francesco Giudice, i Carabinieri hanno eseguito un’approfondita perquisizione locale all’interno di una serra e, ben occultato dietro alcune balle di fieno, è stato rinvenuto un fucile automatico marca “Benelli” cal.12, completo di 4 cartucce dello stesso calibro, oggetto di furto denunciato in data 30 ottobre 2019 presso la Stazione dei Carabinieri di Chiaramonte Gulfi.

Le armi con il munizionamento rivenuto – in ottimo stato di conservazione – sono state sequestrate e verranno successivamente sottoposte ad accertamenti di natura balistica volti a verificare se le stesse siano state utilizzate per la consumazione di altri reati. Al termine delle formalità di rito, gli arrestati, su disposizione dell’Autorità Giudiziaria Iblea, sono stati tradotti presso la Casa Circondariale di Ragusa.