Tournée svizzera per Massimo Garaffa, l’Uomo Orchestra Siciliano

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Dieci tracce musicali per raccontare la Sicilia e la terra iblea, i suoi  profumi, i sapori, le tradizioni, l’amore e la gelosia, l’amicizia e la sincerità della gente di paese. È “Ballo basilico”, il divertente album di esordio di Massimo Garaffa, l’Uomo Orchestra Siciliano, presentato nei giorni scorsi in Svizzera a Ginevra e nella cittadina di Bex nel Cantone Vaud su invito di gruppi e associazioni di emigrati.

Il 37enne polistrumentista originario di Giarratana (RG) ma ragusano di adozione, già ospite di Carlo Conti a “La Corrida” su Rai Uno nel 2018, è assurto a notorietà nazionale con l’apparizione ai “Soliti Ignoti” lo scorso 29 ottobre, dove si è esibito con il suo MusicArredo, un marchingegno da lui inventato e assemblato che gli consente di suonare contemporaneamente una decina di strumenti, dal campanello della reception alla sampugna siciliana, dalla trombetta alla chitarra, dal friscaletto al cestello a pedale, ecc. L’album “Ballo basilico”, lanciato ufficialmente lo scorso marzo, ha ottenuto un improvviso picco di interesse sui digital stores sia in Italia che all’estero dopo la recente apparizione televisiva dell’artista.

“Ballo basilico” è il frutto di una lunga gestazione. Garaffa ha cominciato a scrivere i testi e comporre le musiche nel 2001, apportando nel tempo cambiamenti e modifiche. Il suo repertorio musicale, così come gli strumenti, il ritmo, le melodie, i temi e il linguaggio derivano dalla tradizione siciliana, ma sono rivisitati in una chiave originale e divertente, con influenze provenienti dal Jazz, dal Rock, dalla musica Fusion e Popolare. I brani sono sia in italiano che in dialetto.

Quanto ai temi, Garaffa spazia dai sentimenti e dai valori tradizionali della famiglia (“Apina”) alla possessività tipica dell’uomo siciliano verso la sua donna (“Gilusu siciliano”) che è causa d’infelicità coniugale (“l’omu gilusu mori curnutu”, cioè l’uomo geloso muore cornuto), fino all’amore per gli animali (“La gatta gelosa”, “Totò il cane”). Garaffa dedica alcuni brani anche alle prelibatezze del territorio ibleo. Ne “La cipolla di Giarratana” esalta il gustoso bulbo da assaggiare in agrodolce o fatto al forno o saltato in padella. Il profumo del basilico appena raccolto è protagonista del brano – una contradanza – che dà il titolo all’album. Infine, la bontà della “scaccia ragusana” (nell’omonima traccia), superiore a quella modicana, ispira una divertente canzone che ne elenca le varianti: con “tanta salsa” e il “cosacavaddu stagionato” (caciocavallo ragusano), oppure con “l’acciughe e u putrusino” (prezzemolo) o ancora con la melanzana e la cipolla di Giarratana, la ricotta e la salsiccia di Chiaramonte. Completano l’album i brani “Cantastori giarratanisi” sulla figura ormai scomparsa del cantastorie, “Mondo infame” e “Isa li manu”, dove trovano spazio temi d’attualità, quali le disuguaglianze, la mala politica, la mafia e i mali che affliggono la società.

L’album “Ballo basilico” è stato registrato presso RCL Recording Studio di Ragusa e masterizzato da Jellyfish Studio, con la collaborazione ai testi di Nello Ganci (per i brani “La gatta gelosa” e “Totò il cane”) e dei musicisti Alessandro Criscino (percussioni e batteria), Gianni Amore (fisarmonica), Riccardo Drago (chitarra) e Marisa Mattei (voce femminile). La copertina è stata realizzata da Turi Ganci (Grafica Medipoint). L’album è distribuito sugli store digitali più utilizzati e nei principali negozi di musica, edicole e tabaccherie della provincia di Ragusa.