L’addio a Peppe Lucifora: “Viveva in simbiosi con la città”

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Sette sacerdoti concelebrano, nel duomo di San Giorgio a Modica, i funerali di Peppe Lucifora, ucciso nella sua casa di Modica.

All’inizio della celebrazione padre Giovanni Stracquadanio ha detto parole molto forti e toccanti: “Peppe Lucifora per descriverlo bisognerebbe aggiornare il vocabolario di nuovo aggettivi qualificativi. Generoso, amico di tutti, sempre attivo e creativo. Capace di sacrifici e allegria con gli amici: aiutava e incoraggiava e sosteneva i malati con semplici gesti affettuosi. Era disponibile a qualunque ora e per qualsiasi richiesta di aiuto. Se chiedeva qualcosa per gli altri non gli si poteva dire di no… viveva una religiosità popolare sentita e appassionata, capace di atti di carità, anche non comuni. Si riconosceva peccatore ma deciso a convertirsi ogni giorno. Era sincero sempre nel parlare e nell’agire… credeva nell’amicizia. Si fidava forse troppo degli amici e qualche volta restava deluso. Peppe ci sorprendeva sempre nel vestire, era estroso nel preparare nuovi cibi deliziosi, nel consigliare anche per l’abito e il banchetto nuziale. Ci sorprendeva nel presentarsi quando qualche famiglia era in lutto portando dei cibi per l’occasione. Partecipava con passione alle feste popolari… sempre con la celebre campanella e la sua voce squillante. Peppe ci ha sorpreso anche nella morte: nessuno voleva credere alla sua dipartita da noi… non meritava questa morte… una violenza tale da non sembrare opera umana … auspichiamo che vengano assicurati alla giustizia gli autori di un delitto così efferato. La morte di Peppe ci dice la necessità di convertirci tutti nell’amore di Dio, nel rispetto delle differenze di ognuno e nella solidarietà per una vita serena e una vita nella società. Sí, Peppe viveva quasi in simbiosi con la città, con Modica. Lui faceva qualcosa per la città”.

Il feretro, con il fazzoletto rosso dei portatori di San Giorgio è posizionato dinanzi all’altare. Da un lato, quasi a ‘scortarlo’ per il suo ultimo viaggio, la statua del Santo cavaliere, e dall’altro tutti gli amici portatori della statua del Santo con indosso la maglietta rossa. In prima fila i familiari. Presente anche il sindaco, Ignazio Abbate. Il Duomo di San Giorgio era pieno sin dalle 14,30 con tanta gente venuta anche da altre città per l’ultimo saluto a Peppe. Presenti anche alcuni devoti di San Giorgio di Ragusa che hanno manifestato dolore per la tragica fine di Lucifora.